Cosa c'entra mio figlio con Nizza?







Stavo finalmente lavando la tazzina della colazione, quando verso le 17 ho letto di quello che è successo a Nizza. Ovviamente la tazzina non è stata lavata e mi sono incollata al computer per seguire le notizie. Prima si parlava di una decina di morti, poi di una ventina, poi di una trentina. Poi settanta.

Oggi pare ch le vittime siano 84. 

Atroce.

La Promenade Des Anglais, poi, come nome, mi riporta immediatamente al fatto che il mio trisavolo, il famoso botanico tedesco Ludwig Winter, partecipò attivamente al progetto e stabilì quali piante installare sulla Promenade, e dove. Sono cresciuta con tutti i racconti di mia nonna Vera su suo nonno e con le foto ormai sbiadite di lui e dei suoi numerosi figli. Insomma, oltre all’orrore delle immagini che passavano sullo schermo del computer, ero inorridita dal fatto che si associasse la Promenade Des Anglais a un atto terroristico. Mi sembrava un ossimoro. Come scrive giustamente mia sorella Serena: "Alla Promenade Des Anglais, a mia nonna Vera e al mio trisavolo Ludwig Winter di Heidelberg".

Fino a stamattina non si sapeva nulla dell’assassino o del suo movente. Dato il nome arabo e il tipo di attacco, molto comune in Medio Oriente, si è quasi subito pensato a un atto terroristico jihadista, come d’altronde ce ne sono stati tanti. 

Poi invece sembra (ma non è ancora certo) che l’attenatore, di origine tunisine ma cittadino francese dal 2015, non fosse neanche particolarmente religioso e si sta scartando la possibilità di un atto a sfondo religioso. Pare che fosse invece una persona con una malattia mentale, comunemente chiamato ‘pazzo’.

È ancora presto, ovviamente: per ora hanno trovato una carta d’identità e un cellulare nel TIR usato per la strage, e hanno già parlato con la moglie (ex moglie) della persona identificata, che dice che era un camionista e che ultimamente aveva dato segni di depressione e di instabilità mentale, forse dovuti al divorzio. La coppia aveva tre figli.

Malattia mentale. Pazzia. Queste parole, come la Promenade Des Anglais, mi toccano particolarmente da vicino, perché io, fin da piccola, convivo quotidianamente con il disagio della malattia mentale: sono cresciuta con un cugino (più che cugino, fratello) con disturbi mentali, e poi ho fatto un figlio come Luca.

Come quando i musulmani nel mondo condannano gli atti terroristici in nome della loro religione e cercano di spiegare che non tutti i musulmani sono così, e ci ricordano di non fare di tutta un’erba un fascio, anche io, come loro, vorrei ricordare di fare attenzione a quello che si dice sulle persone affette da malattia mentale. Esistono già milioni di pregiudizi su questa vasta popolazione di persone, spesso marginalizzate, spesso non curate o non seguite in modo corretto da medici e da istituzioni. Non tutti decidono di prendere in kalashnikov, o un TIR e ammazzare più gente possibile. La maggior parte di loro, e le loro famiglie, combatte tutti i giorni per raccimolare anche solo un minimo di dignità. Invito, insomma a stare attenti a come incanalare l’odio nei confronti di atti così atroci.

Forse, dico forse, dopo la rabbia e lo sgomento, possiamo invece trovare insieme un modo per smetterla di marginalizzare le minoranze. Di tutti i tipi: etiche, che religiose, che con disturbi mentali. 

Sarebbe, secondo me, un buon punto d’inizio per un mondo migliore.


Grazie.

Commenti

  1. Di sicuro la maggior parte dei media non parleranno di malattia mentale ma di terrorismo islamico. Perché? Perché è trendy ma anche conveniente. Su cosa dovranno basare le guerre, se non sulla difesa del proprio territorio da un'invasione jihadista?!

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