Cosa c'entra mio figlio con Nizza?
Oggi pare ch le vittime siano 84.
Atroce.
La Promenade Des Anglais, poi, come nome, mi riporta
immediatamente al fatto che il mio trisavolo, il famoso botanico tedesco Ludwig
Winter, partecipò attivamente al progetto e stabilì quali piante installare
sulla Promenade, e dove. Sono cresciuta con tutti i racconti di mia nonna Vera su suo nonno e con le foto ormai sbiadite di lui e dei suoi numerosi figli.
Insomma, oltre all’orrore delle immagini che passavano sullo schermo del
computer, ero inorridita dal fatto che si associasse la Promenade Des Anglais a
un atto terroristico. Mi sembrava un ossimoro. Come scrive giustamente mia sorella Serena: "Alla Promenade Des Anglais, a mia nonna Vera e al mio trisavolo Ludwig Winter di Heidelberg".
Fino a stamattina non si sapeva nulla dell’assassino o del suo
movente. Dato il nome arabo e il tipo di attacco, molto comune in Medio Oriente,
si è quasi subito pensato a un atto terroristico jihadista, come d’altronde
ce ne sono stati tanti.
Poi invece sembra (ma non è ancora certo) che
l’attenatore, di origine tunisine ma cittadino francese dal 2015, non fosse
neanche particolarmente religioso e si sta scartando la possibilità di un atto
a sfondo religioso. Pare che fosse invece una persona con una malattia mentale,
comunemente chiamato ‘pazzo’.
È ancora presto, ovviamente: per ora hanno trovato una carta
d’identità e un cellulare nel TIR usato per la strage, e hanno già parlato con
la moglie (ex moglie) della persona identificata, che dice che era un camionista e che ultimamente aveva
dato segni di depressione e di instabilità mentale, forse dovuti al divorzio.
La coppia aveva tre figli.
Malattia mentale. Pazzia. Queste parole, come la Promenade
Des Anglais, mi toccano particolarmente da vicino, perché io, fin da piccola,
convivo quotidianamente con il disagio della malattia mentale: sono cresciuta
con un cugino (più che cugino, fratello) con disturbi mentali, e poi ho fatto
un figlio come Luca.
Come quando i musulmani nel mondo condannano gli atti
terroristici in nome della loro religione e cercano di spiegare che non tutti i
musulmani sono così, e ci ricordano di non fare di tutta un’erba un fascio, anche
io, come loro, vorrei ricordare di fare attenzione a quello che si dice sulle
persone affette da malattia mentale. Esistono già milioni di pregiudizi su
questa vasta popolazione di persone, spesso marginalizzate, spesso non curate o
non seguite in modo corretto da medici e da istituzioni. Non tutti decidono di
prendere in kalashnikov, o un TIR e ammazzare più gente possibile. La maggior
parte di loro, e le loro famiglie, combatte tutti i giorni per raccimolare
anche solo un minimo di dignità. Invito, insomma a stare attenti a come
incanalare l’odio nei confronti di atti così atroci.
Forse, dico forse, dopo la rabbia e lo sgomento, possiamo invece
trovare insieme un modo per smetterla di marginalizzare le minoranze. Di tutti
i tipi: etiche, che religiose, che con disturbi mentali.
Sarebbe, secondo me,
un buon punto d’inizio per un mondo migliore.
Grazie.
Di sicuro la maggior parte dei media non parleranno di malattia mentale ma di terrorismo islamico. Perché? Perché è trendy ma anche conveniente. Su cosa dovranno basare le guerre, se non sulla difesa del proprio territorio da un'invasione jihadista?!
RispondiElimina