Buone Feste a chi
Buone Feste a chi lavora il giorno di Natale, a chi ha
perso il lavoro, a chi mangia il panettone, ma prima toglie le uvette e i
canditi, a chi il 24 mangia pesce, a chi senza neve non sembra Natale.
Buone Feste a chi fa il regalo al padrone di casa, a chi
non fa regali perché il Natale è diventato troppo commerciale, a chi va a tutti
i mercatini, a chi va a messa a mezzanotte.
Buone Feste a chi non si ricorda mai cosa sia la
mirra, a chi fa l’albero alla fine di novembre per portarsi avanti, a chi lo disfa
a marzo, a chi nasconde il Bambin Gesù del presepe sotto un batuffolo di cotone
fino al 25, a chi quando era piccolo lui ci si faceva un regalo a testa e
basta.
Buone Feste a chi è ebreo, ma gli tocca celebrare il
Natale, a chi aspetta solo la benedizione della casa del prete, a chi appende
alla porta i bigliettini ricevuti, a chi non li manda più perché non ha mai
tempo di fare tutto, a chi non vede l’ora che sia il 26.
Buone Feste a chi, come mia mamma, festeggia il suo
compleanno il 25 e ci tocca farle due regali e la torta con le candeline, a chi
se avesse più soldi farebbe regali a tutti, a chi non ha bisogno di niente, a
chi avrebbe bisogno di un po’ più di affetto, a chi è solo a Capodanno ma gli
va benissimo così.
Buone Feste a chi mangia gli avanzi fino a Capodanno,
a chi non ha avanzi, a chi va a vedere il film panettone e dice che è sempre la
solita cagata da anni, a chi si addormenta sul divano dopo pranzo, a chi
avrebbe voluto almeno un regalino, a chi le feste gli fanno venire la malinconia.
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