L'asso nella manica a meno 32 gradi






Il termometro (non il palloncino-forse spia-forse termometro strano mandato dai cinesi) piange, mostrandomi un meno 32 inconcepibile. Cosa fare, dunque, quando si deve stare in casa perché appena esci ti si congelano anche i cattivi pensieri? 

Propongo:

 

Si può litigare con il proprio compagno, ma bisogna tenere a mente che non è che poi prendi la porta e vai “a fare un giro”. Quindi una litigata, come dire, normale;

 

Si può proporre un gioco di società, anche se ci si annoia solo a pensarci. Va a finire che perdi apposta per far prima;

 

Si può guardare la tele, senza discutere chi sceglie cosa guardare. Praticamente impossibile.

 

Si può fare l’amore, ma fa troppo freddo per spogliarsi, e poi ci sono i ragazzi in casa;

 

Si può leggere, quello sì, ma bisogna avvisare che se si viene interrotti venti volte, alla ventunesima, come premio, si riceve un pugno nello stomaco;

 

Si può fumare. Ma siccome la mia è una famiglia di non fumatori, lo si può fare in bagno, con la finestra aperta. Quindi no, non si può fumare;

 

Si può mangiare, ma per quello bisogna uscire a fare la spesa e col cazzo che si esce…;

 

Si può fare un puzzle di diecimila pezzi, ma per farlo bisogna drogarsi moltissimo e, come dicevo, ci sono i ragazzi in casa;

 

Si possono accarezzare i cani, che sono caldissimi. Puzzano un po’, ma sono caldissimi;

 

Si può telefonare agli amici oltreoceano, che ridendo dicono che a Milano ci sono sedici gradi, per cui alla fine non puoi far altro che sbattere la cornetta in faccia;

 

Si può pensare al suicidio e fare il giro della casa;

 

Si possono fare i mestieri e pulire bene la casa. Ma perché, se tra un’ora è ancora un casino? Perché, porco boia, bisogna vivere con delle persone altamente disordinate? 

 

Si possono fare i conti con il passato, i progetti per il futuro, contemplare il presente e tentare di migliorare il tiro. Ma fa freddo…

 

Si può fare una bella crostata ai frutti di bosco, da mangiare a colazione domani mattina. La crostata ai frutti di bosco è il mio asso nella manica: se la faccio mi è concesso di fumare in bagno con la finestra chiusa, di leggere senza interruzioni, di vincere a Monopoli. 

 

Ok, mi dico, facciamo ‘sta cazzo di crostata, allora. Chi avrebbe mai detto che il segreto della felicità fosse in una palla di pasta frolla…



Qui la ricetta.

 

 

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