Il dilemma di noi cicciottelli
Quando, qualche mese fa ho fatto gli esami del sangue, ho scoperto di avere il fegato grasso. “Pure, quello!”, ho pensato con una punta di ansia. Il nuovo medico, che mi piace molto perché non mi spaventa ricordandomi che devo morire, mi ha consigliato di: diminuire di tantissimo il bere, fare esercizio e mangiare meno. Beh, se è per quello ci avevo pensato anch’io a questi consigli, non è che serva una laurea in medicina…
Stranamente, ho preso i suoi consigli alla lettera: sono diventata vegetariana, sul tapis roulant faccio cinque chilometri al giorno, mangio poco, bevo ogni tanto un bicchiere di vino. Surprise, surprise, in due mesi ho perso cinque chili, e devo dire ho ritrovato un senso di autostima, di ‘dai che ce la faccio!’. Mi sento non solo meglio fisicamente, ma anche soddisfatta per essere riuscita a creare una routine che funziona bene. Io, che sono disordinata, pigra, campionessa mondiale di procrastinazione, che perdo tempo a giocare a Yukon, sono stata in grado di mantenere un ritmo giusto.
Circa una settimana dopo, ho ricevuto una e-mail del medico in cui mi spiegava che esiste una medicina, molto cara, che aiuta a dimagrire. L’assicurazione la passa solo alle persone che, oltre ad essere sovrappeso, hanno pressione e colesterolo alti, parti questi dell’eredità che mi ha lasciato mio padre. “Provala! Tanti miei pazienti la usano e hanno avuto molto successo!”. Beh, certo che la provo, perché va bene perdere cinque chili sudando e mangiando poco, ma se mi sparassi una medicina che mi aiuta, ben venga. Ho googlato il googlabile e ho deciso di provarla.
Le dosi sono divise in tre mesi e aumentano con il tempo. La medicina è somministrata con una puntura, che uno si fa da solo, tipo eroina, ma senza sballo. Si usa una volta la settimana. I primi risultati si vedono dopo circa due mesi. Effetti collaterali: un po’ di nausea all’inizio.
Vado in farmacia per comprarla, e il farmacista ride: “Signora, è talmente usata che appena ci arriva, sparisce. Si metta in fila. Dovrà aspettare almeno due settimane prima di iniziarla.” “Ma non potete lasciarmene da parte una scatola quando arriva?”. “Signora, dopo ‘come stai’, la sua è la domanda più frequente e no, non possiamo metterla da parte per nessuno”. Ho chiamato nove, dieci farmacie e la risposta è sempre stata good luck. Poi ne ho trovata una confezione in una farmacia vicino a Becket, mi sono catapultata a comprarla, e, tremando un po’, mi sono fatta la prima iniezione sulla pancia. Non ha fatto male: l’ago è sottile e molto corto.
Poi però ho ponderato sul fatto che sia usata da così tante persone. I pensieri sono andati soprattutto in due direzioni.
La prima: in America si mangia male, c’è poco da fare ed è per questo che tante persone sono sovrappeso, hanno i valori tutti alti. Per fortuna che c’è un medicinale che può almeno diminuire i rischi di una vita poco sana.
La seconda: è incredibile e, consentitemi una parolona, immorale che si faccia di tutto pur di non essere sovrappeso e mi sono chiesta se sto anch’io entrando nell’ordine di idee che una donna, per apparire bella, intelligente e in gamba, debba per forza essere anche magra. In parte, lo stesso vale anche per gli uomini, che da qualche anno a questa parte sono diventati molto più vanitosi. Essere cicciottelli significa essere presi in giro, marginalizzati, insicuri, imbarazzati. L’autostima arriva fin sotto i piedi. Lo so, perché anch’io sono cicciotta e vissuto sulla mia pelle tutte queste sensazioni. La società impone certe misure e, lo sappiamo bene, quando ci si mette in testa qualcosa, è difficile far cambiare idea alla gente. Voglio dire: siamo ancora qui a dover spiegare che esistono persone nate gay, per esempio, e che no, non è moda. Figuriamoci far capire che le dimensioni del corpo nulla hanno a che fare con le capacità fisiche e mentali di una persona. Stai a vedere che sto diventando una di quelle che pur di essere nella gamma della misura richiesta, si fa punture sulla pancia una volta alla settimana.
L’estetica, ho pensato, vince su tutto. Il nostro mondo di privilegiati, di ignoranti e pirati da tastiera, informati su scienza, politica, economia, medicina, cinema, teatro, sociologia, psicologia senza invece sapere un cazzo, è un mondo superficiale, fatto di fuffa. Fatto di nulla. In questo nulla, apparire diventa non solo importante, ma indispensabile, essenziale. E io, femminista e comunista convinta, che non mi depilo neanche le ascelle, sono caduta in questa trappola. Vergognati!, mi direbbe mia madre.
Ma poi, quando mi peso dopo i cinque chilometri, sudata come un animale da macello, e vedo di aver perso un altro mezzo chiletto, cambio musica: no vabbè, ma io lo faccio per il colesterolo e la pressione alti, mica per dimagrire!
E se non mi soffermo su questa cretinata, passa il pensiero e ne arriva subito un altro completamente diverso.
(Nella foto io, quando penso a qualcosa d'altro)
dalle informazioni che hai riportato, sembra proprio tu stia parlando dell'ozempic. da parecchi mesi è al centro di controversie in tutto il mondo perché utilizzato per il solo dimagrimento e reso quindi irreperibile per chi lo deve assumere a causa del diabete e di quadri clinici decisamente più complessi del sovrappeso. inoltre, ha degli effetti collaterali non indifferenti. mi auguro che il tuo medico curante abbia valutato a fondo i pro e i contro, so che in america lo prescrivono con molta leggerezza.
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