L'Ernesto







Ho fatto un sogno a puntate. 

La terza e ultima è stata l’altra notte. È finita la prima stagione di una storia incredibile e, come tutte le serie che si rispettano, gli ultimi dieci minuti finiscono in modo tale che non vedi l’ora che esca la seconda stagione.

Durante la prima puntata, siamo Dan e io in via Lomellina. Stiamo tornando dalla Cooperativa, un locale che sta lì. È sera. Ad un certo punto, Dan viene raggiunto da un uomo e cominciano a parlare tra di loro. “Ti presento Ernesto”, mi dice Dan un po’ timidamente. Prosegue dicendomi di tornare a casa; lui sarebbe uscito con il suo amico. “Ma come, perché non posso venire anch’io?” Dan risponde frettolosamente un no, no, tu devi andare a casa, prende l’Ernesto a braccetto e se ne vanno insieme verso viale Argonne.  La mattina dopo, Dan non c’è. Ha passato la notte fuori, ma arriva quasi subito, felice come una Pasqua. Gli chiedo spiegazioni e mi dice di essere andato con l’Ernesto a un concerto di Martin Sexton, “È stato bellissimo!”. Io m’incazzo, perché è uno dei nostri cantanti preferiti, ma non mi aveva fatto venire. “E poi, scusa, dove avete dormito?” Ma no, siamo solo amici, continua a ripetermi, ma si capisce che c’è qualcosa sotto. Dopo molte insistenze ammette di essere perdutamente innamorato dell’ Ernesto, e lui di Dan. 

Fine prima puntata. Mi sveglio che sono una belva. Racconto a Dan il sogno e lui si mette a ridere, il ché mi fa girare le palle ancora di più.

La seconda puntata l’ho sognata la notte dopo. Sono in una grande sala con la moquette, vuota, tranne che un angolo, dove vedo una poltrona d’oro su cui siede l'Ernesto, che mi pare un po’ diverso dalla sera prima. Infatti sembra grassottello, vestito con un manto da un monaco tibetano: una specie di Buddha, ma con gli occhiali rossi e con pochi capelli scuri. Dietro di lui, in piedi, Dan a torso nudo gli sta massaggiando le spalle. L'Ernesto mi spiega che si amano moltissimo e mi chiede il permesso di rubarlo da me. Io lo mando a cagare e mi rivolgo a Dan: “Ma scusa, me lo fai dire da questo stronzo? Almeno dimmelo tu, no? Dobbiamo parlarne, discutere…”. Lui sorride come se avesse raggiunto il nirvana e mi annuncia che tanto ha già deciso: sta con l’Ernesto, ma che se proprio voglio, possiamo anche fare una cosa a tre.

Fine seconda puntata. Mi sveglio furente. “Una cosa a tre? Ma mi prendi per il culo?” Dan stropiccia gli occhi e mi chiede: “Hai ancora sognato l’Ernesto?”. Mi alzo dal letto e sbattendo i piedi sul pavimento, esco dalla stanza.

La notte successiva, terza puntata. Sono a casa con Dan e Emma. Dan sta traslocando, fischietta sorridente. Io lo odio profondamente e vado in camera di Emma. ‘Mi mancherai”, le dico. Capisco dunque che sono io a trasferirmi per lasciare spazio all’Ernesto. “Tu no: ho conosciuto l’Ernesto ed è simpaticissimo! Non ho mai visto papà così contento! Sarà tutto molto più bello!”. Mi accuccio sul suo letto e piango, ma lei mi chiede di andarmene perché sta facendo una cosa e vuole essere da sola. In cucina Dan fischietta sempre di più e mi chiede “Allora quando te ne vai? Tra poco arriva l’Ernesto e vorrei che tu te ne sia già andata. Sai, ci rimarrebbe male…”.

Fine terza puntata. Mi sveglio con un peso sul cuore, ma invece di Dan, di fianco a me nel letto c’è mia sorella Anna. Siamo a New York per un paio di giorni. Al momento penso che sia veramente accaduto: vivo con Anna e Dan, l’Ernesto e Emma se la stanno passando benissimo. Anna mi guarda e mi fa: “Non dirmi che hai ancora sognato l’Ernesto! Dai, basta!” Ci alziamo e andiamo a fare colazione in un diner lì vicino. Due pancake, due succhi di frutta, 60 dollari più 20% di mancia.

Tutta colpa dell’Ernesto. Se lo incontro, gli rigo la macchina.



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