Handicappati di merda
Io e Luca entriamo da McDonalds e ordino per lui sempre la
solita schifezza: panino con il pesce fritto, large fries, chocolate milk. In
un minuto abbiamo il bottino e ci andiamo a sedere ad un tavolo in mezzo a due
già occupati. Al tavolo di destra c’è un signore con i baffoni e gli occhiali
da lettura a metà naso. Potrebbe essere un cugino di terzo grado di Babbo
Natale. Ha finito di mangiare, ma sta leggendo qualcosa sul suo telefonino, che
è in carica.
Il tavolo alla nostra sinistra è occupato da una signora e
due bambini. La signora, di una trentina di chili troppo per essere considerata
di stazza normale, sta pulendo il tavolo con delle salviette disinfettanti
portate da casa. I bambini, uno con la maglietta della nazionale di calcio
italiana e l’altro con quella del Portogallo, sono seri e silenziosi. La donna
passa loro una salvietta ciascuno, che si disinfettino le mani prima di
mangiare.
Luca si siede di fianco a me e accende il suo iPad, che gli dico immediatamente di abbassare. Sto per scartare il panino, perché glielo devo
dare io visto che lui non è in grado di mangiarlo da solo, e sento la signora
che dice: ‘bambini, cambiamo tavolo, questa è la zona riservata agli
handicappati’. Si alza, mostrando un culo inaspettatamente enorme. Un culo flaccido,
da cui partono due cosce inverosimili, avvolte a un paio di fuseaux ghepardati umiliati e ormai sformati. I bambini guardano Luca, poi si alzano e seguono
la signora, che si volta e mi dice, ‘Hi’. Luca non nota nulla. Io rimango con
il pesce fritto a mezz’aria.
Volevo dirle: siamo un po’ tutti handicappati, cara la mia signora.
Prenda me, per esempio. Ho il terrore degli uccelli, e sembra una scemenza, ma
non sono mai riuscita a passeggiare per le strade o le piazze piene di piccioni senza provare momenti di panico. A volte, quando sono con chi non mi conosce, cerco di far
finta di niente, ma appena un piccione fa per muoversi faccio un sobbalzo quasi
involontario e poi mi tocca stare a spiegare. È più forte di me.
Oppure, signora cara, stamattina, quando ero di sopra, Luca si
è cagato addosso sul divano, sporcandosi da testa a piedi e sporcando anche, oltre al divano, il pavimento e una sedia in cucina, e io ho avuto un conato di vomito.
È un handicap se si ha un figlio come il mio, che a novembre fa diciotto anni e ogni tanto si caga ancora addosso. Cerco in tutti i modi di stare calma,
nella speranza che la colazione non venga su così veloce. Devo imparare, ma non
è facile.
Ma il mio handicap peggiore, quello che mi blocca il più
delle volte, è la mia malinconia perenne, che inzuppa la mia anima come se
fosse un paio di jeans buttati in un catino. Piango per un messaggio mai
arrivato, per un tono scontroso, per una giornata passata da sola. Mi commuovo
sempre, anche quando vedo il saggio di bambini che non conosco. Ho spesso il
cuore gonfio di tristezza. Sa che è una cosa bruttissima? Un handicap che non
auguro neanche al mio peggior nemico.
O prendiamo lei, per esempio. A parte i suoi tanti chili in
più, e il suo gusto nel mostrarceli (fuseaux? Really?), il suo collo taurino che
neanche un lottatore di sumo e i suoi capelli ossigenati male, mi sembra che
uno dei suoi handicap sia l’ossessione alla pulizia: non si preoccupi, è
comune. Ma le ricordo, se le interessa, che ci sono ottimi medicinali che
possono aiutare sia lei che quei suoi due figli, che non dico siano
handicappati, ma li hanno visti i Mondiali? Perché tengono a due delle squadre
più scarse delle gare brasiliane di inizio estate. Poveri bambini, poi, che
dalla loro mamma hanno l’esempio di scappare dalle persone diverse da loro.
Ma ad occhio e croce si capisce immediatamente che il suo
più grande handicap è la sua ignoranza nei confronti del mondo di mio figlio.
Non è mai stata invitata a visitarlo. Mi creda, anch’io sono stata un’estranea
a tutto per anni, ma poi sono stata trascinata dentro a una realtà, la sua,
diversa anni luce dalla nostra, fatta di diciottenni che si cagano addosso, ma
che sono felici e che con un abbraccio un po’ troppo stretto si fanno scusare
tutto. Sono persone capaci di un affetto senza filtro, amano
incondizionatamente, e se ne fregano se il loro amore non viene corrisposto,
perché loro vogliono bene perché voler bene agli altri li fa stare felici. Molti
dei colleghi di mio figlio, inoltre, non sono affatto imbarazzati di come sono,
e se ne fregano degli sguardi incuriositi degli altri. Se ne fregano, in poche
parole, di persone come lei, che cambia posto per non stargli vicino.
Quindi signora mia cara, a pensarci bene ha ragione lei, e questo è
il posto degli handicappati, solo che lei non è stata invitata. Prego
spostarsi: lei, il suo culo vergognoso e i suoi figli tristi, là in fondo, nel
posto riservato agli stronzi.
Vada a pulire quel tavolo lì e mi faccia finire di imboccare
mio figlio in pace.
Bei pensieri, bellissime parole. Bella, tu
RispondiEliminacarissima,sto scrivendo questo commento con le lacrime gli occhi.giusto per sgombrare subito i campo dagli equivoci voglio dirti c.he anche io ho una figlia disabile di 29 anni. Non parla non ve.de non cammina. Ma ciononostante é una ragazza serena. Non per merito mio purtroppo ma così é! Per fortuna aggiungo. Quando ho il piacere di incontrare persone come te che hanno avuto il coraggio della quotidianità io mi sento una merda. Continua così e non ti curare, non guardarle nemmeno le culone, brutte fuori e dentro, che non possono capire perché non hanno un cervello. Non hanno anima, non hanno coscienza, sono niente. Ti prego se vuoi dai n grosso bacio al tuo fortunato figlio e non dubitare mai di te stessa nei momenti di sconforto, di rabbia, di solitudine che sicuramente hai. Per quello che conta hai tutto il mio rispetto e la mia stima.
RispondiEliminaBella e scritta molto bene, grazie per averla condivisa
RispondiEliminaLuigi
W Luca. W te. Abbasso la culona (ma come diavolo si scrive 'abbasso" con la W). Condivido con piacere questo scritto. Grazie!
RispondiEliminaʍ ʍ ʍ ʍ (in windows vai alla mappa caratteri, selezioni il simbolo e lo copi/incoli dove vuoi)
EliminaCiao ho letto il tuo post e mi ha davvero suscitato un senso di rabbia verso queste persone! Quanta ignoranza c'è ancora attorno a noi...ed immagino voi "genitori" come vi potete sentire quando incontrate gente così! Che tristezza! Io sono una terapista e lavoro con bimbi "speciali" (io preferisco chiamarli così), da loro ogni giorno imparo tanto e mi donano tanto. Grazie per aver condiviso con noi i tuoi pensieri! Continua così...
RispondiEliminaNon ti curar di loro ma guarda e passa! Sono un insegnante di sostegno e so cosa significa provare quello che hai scritto! Ogni giorno devo lottare per l'integrazione dei miei ragazzi nel gruppo classe e nella.società! Inoltre sono molti i genitori che mi hanno.aperto il loro cuore riportandomi le loro ansie, le loro frustrazioni e la loro rabbia verso le istituzioni che non danno alcun supporto ai loro figli! Un abbraccio a te e a Luca anche se non vi conosco personalmente! <3
RispondiEliminati ho scoperto per colpa (merito) di google e della mia passione per tuo padre e per Jannacci. ti leggo da un po' e mi piace molto quello che scrivi e come lo scrivi. lo so, non è un commento al post, ma in fondo non saprei cosa aggiungere, a parte i complimenti. anche per l'ironia nei confronti di certe persone (?) che meriterebbero ben di peggio
RispondiEliminala vera persona che aveva dei problemi era la signora! Prima di uscire che vada a vedersi allo specchio! demente!!!
RispondiElimina:) grazie per aver condiviso queste riflessioni... tante lacrime perché è commovente sapere che esistono persone speciali come te!
RispondiEliminaGrazie per aver condiviso questa esperienza...ma ricorda che oltre a "quella signora", ci sono tanti come come noi...che sarebbero onorati di poter passare un poco di tempo con tuo figlio e te...
RispondiEliminaHo una figlia disabile di 15 anni è capita spesso di affrontare persone ignoranti. ..nel senso Ke ignorano il mondo nostro e dei nostri figli. Anni fa scappavo da queste situazioni e piangevo. Adesso ho capito ke devo essere Fiera e si devono sentire gli altri in difficoltà se nn vogliono far parte del nostro meraviglioso Pianeta Handicap!
RispondiEliminaPoverelli quei due bambini, tenuti all'oscuro del mondo dall'ombra abnorme della madre! Mia figlia ha quasi due anni, da più di uno è in cura presso oncologia pediatrica del policlinico della nostra città. Le cure le hanno fatto perdere i capelli, in più ha un catetere venoso (un tubino innestato chirurgicamente grazie al quale le somministrano le terapie e fanno i prelievi) percui bisogna stare un po' attenti. Per gli altri bambini è "diversa". ma la forza dei piccoli è la curiosità, si avvicinano per scoprire, per capire, ed io, mio marito, e il fratellino di quattro anni rispondiamo alle loro domande con semplicità e sincerità, e le distanze svaniscono. Siamo noi adulti a rinchiudere queste giovani menti in gabbie troppo strette. Ti abbraccio forte, e mi siedo lì con te nella zora "riservata agli handicappati", che di stronzi è già pieno il mondo.
RispondiEliminaSe io fossi Luca cosa scriverei...
RispondiEliminaCara mamma, ho 18 anni e so che ognuno di questi te li ricordi come chi scala passo dopo passo una montagna. Lo so a volte sei stanca e a volte guardi in giu' e ti spaventi, ma non ti preoccupare..guarda me! Hai permesso che nascessi..Mi permetti di vedere la luce ogni mattino, che non viene dalle finestre, ma dal tuo viso. Mi basta questo per sentirmi vivo. Io vivo di amore e tu lo sai!! Sai per chi mi disoiace? Per quei due bambini, perche' pur se 'normodotati' erano tristi, e poi per la loro madre che non sa che dono grande sia la vita! Ti voglio bene perche' mi sento amato..tutto il resto e' come il panino che mi hai comprato, e' gustoso, ma ingrassa e poi fa la fine della sorpresa che ti ho fatto a colazione.
Baci Luca.
P.S. Un bacio anche da Marco che spera ti sia piaciuta la sua idea, strappandoti un sorriso e dandoti coraggio.
tutto bene, comunque cara Signora i difetti fisici altrui non dovrebbero essere evidenziati in questo modo.....
RispondiEliminacon rispetto
Sicuro?
EliminaE se vedessimo l'accaduto da un altra prospettiva? La signora dal fondo schiena grande, preso il suo pranzo si accomoda al posto più vicino che ha le sedie più ampie e che è sorprendentemente vuoto. Si siede, vicino a lei prende posto una signora con un bel ragazzo portatore di handicap non autosufficiente tanto che la mamma deve imboccato.
RispondiEliminaLa signora dalle grosse natiche e forse mal vestita si accorge che aveva impropriamente occupato dei posti riservati agli handicappati. Che cosa avrebbe dovuto fare? Restare li ed essere silenziosamente insultata da un altra mamma di un altro ragazzo disabile anch'egli?
Cara Marina, non mi sembra che la frase pronunciata dalla signora e da lei riportata virgolettata contenga delle offese. Spesso chi non ha handicap fisici ma diverso genere come quelli da lei descritti, alla presenza di persone disabili vive un profondo imbarazzo nel sentirsi un previligiato e nel non poter manifestare forme di affetto per non essere accusati di ipocrisia.
Un grosso e sincero abbraccio a Luca da uno sconosciuto.
...mmmmhhhh in America non so, ma in Italia da McDonalds non ci sono aree riservate all'handicap, tranne i bagni! E se la signora avesse avuto davvero il dubbio di aver occupato posti cui non aveva diritto poteva tranquillamente chiedere, magari azzardando un sorriso .
EliminaNn credo che la signora sia stata in buona fede.
EliminaSiamo circondati da ignoranza,purtroppo.
Facciamo fatica a trovare posti riservati e strutture adatte x disabili,figuriamoci un ristorante o un McDonald...Nn farmi ridere.
In primis lei è sta scorretta e poco educativa con i figli...poveri loro.
Noi nn siamo handicappati, diversamente abili/disabili, questo è un termine rispettoso e nn offensivo.
Il gesto doveva farlo magari,prima che Luca e la mamma si sedessero, dopo nn ne aveva più motivo.
Se fosse stato riservato,come ha detto hai figli,nn avrebbe nemmeno dovuto occupare il posto...cmq il giorno che vedrò rispetto tra persone allora mi stupirà questo genere di comportamento.
Ora x me è tutto normale,nn mi stupisco di nulla..
Luca sei fortunato ad avere una mamma così,lei è fortunata ad avere un figlio così..amare senza chiedere nulla in cambio.
Da vicino nessuno è normale.
RispondiEliminaDonatella
Molto bello soprattutto perché -opinione personale- non è sempre facile mantenere questa lucidità espositiva quando si trattano temi delicati che oltretutto, in questo caso, ti riguardano personalmente. Un saluto a Luca. Ciao
RispondiEliminaMai sentite parole più belle e più sensate di queste. Le persone hanno una cattiveria che non si spiega e per di più con molta naturalezza e facilità.
RispondiEliminaLo dico sempre, gli animali sono molto meglio di noi!
Carissima, sono una persona con disabilità... e sono uno scrittore.
RispondiEliminaCome puoi immaginare, condivido pienamente ciò che hai scritto.
Permettimi, però, di commentare quello che ti è accaduto con l'arma che mi è più consona: l'ironia. Se certe persone, come quella signora, vogliono ghettizzarsi da sole... peggio per loro!
Il buddhismo considera queste persone come coloro all'ultimo stadio prima della perfezione e quindi del Nirvana; sono ancora qui per insegnarci ad amare e ad apprezzare anche le cose più insignificanti. Sta a noi percepire tutto ciò,alcuni riescono altri no,come la grassa signora del Mac,la quale non ha bisogno di improperi o commenti negativi, va solo compatita e non per il suo culone,poveretta...semplicemente non sa cosa sia l'amore.
RispondiEliminaIo sono un andicappato da sempre, CI sono NATO. Leggendo il tuo discorso, sembrerebbe che la signora si sia solo spostata perché occupante i posti dedicati a persone meno fortunate ... Che problema c'è? Ha dato una lezione ai suoi figli spostandosi ... Credo che in te ci sia tanta rabbia ... Cerca di non trasmetterla a tuo figlio, non giova ne a te ne a lui. Io vivo situazioni del genere ogni giorno in ogni momento, posso capire la tua rabbia ma devi cercare di trattenerti e vedere il mondo da un'altra prospettiva.
RispondiEliminagrazie per averlo condiviso con noi...basta pensare un po che poteva capitare pure a me! e non ci farebbero cosi male questa gente ignorante
RispondiEliminaApplausi
RispondiEliminaMa perché noi disabili dobbiamo sopportare tutto questo oltre alla nostra disabilità??...solo per questo siamo dei supereori...e grazie a questi comportamenti lo siamo ogni giorno di più!!!
RispondiEliminaL'obesità e l'ossessione da pulizia sono malattie e come tali meriterebbero rispetto. Purtroppo nessuno di noi è immune da pregiudizi, come dimostrano sia il comportamento della signora nel fast food che i commenti sgradevoli sul suo peso e la sua presunta ossessione.
RispondiEliminaNon avrei dovuto, è vero, dire delle cattiverie sulla signora che ho incontrato da McDonalds: ho sempre avuto fastidio di chi prende in giro le persone (soprattutto le donne) per il loro aspetto, e me ne sono pentita. È anche vero che quando si è arrabbiati si dicono e si fanno cose di cui ci si pente subito dopo. Sono contenta che molte persone abbiano letto questo pezzo ma non mi aspettavo tanto successo: se lo avessi saputo sarei stata più cauta. Spero di non aver offeso nessuno. Un abbraccio a tutti e grazie.
RispondiEliminaPerchè essere cauti? Ok la sensibilità, ok tutto ma penso che le cose vadano scritte "di getto" senza troppi filtri.... tipo lo "Stream of consciousness" di Joyce
EliminaSono convinto che se hai "esagerato", per così dire perché dai non è poi questa grande esagerazione, è stato perché ci sei stata tirata dall'ignoranza della signora quindi non preoccuparti! Un saluto e un abbraccio a te e a Luca (che tra l'altro, come ho scritto nel commento al post del suo compleanno, è un mio "gemello più giovane"!)!
EliminaMarina viola,non hai esagerato...tranquilla,non giustificarti!le tue offese sono superficiali!avrai attaccato o giudicato il suo aspetto fisico,ma la donna cicciona ha attaccato il tuo cuore!conosco la curiosità altrui!!!proprio non la sopporto...io ho imparato a sorridere agli sguardi curiosi...mio figlio é speciale,come il tuo.un bacio
RispondiEliminaEcco vede,io capisco Marinaviola e le sono solidale,ho avuto modo di lavorare con bambini purtroppo con patologie invalidanti ed e onestamente un dolore al cuore vedere soprattutto lo sguardo delle loro mamme che dice tutto.il fatto e che anche la cicciona ha un problema e le garantisco,da cicciona,che ogni volta e una bella mortificazione anche solo leggere di ciccioni. Sarebbe anche inutile raccontare perche e per come lo si diventa,perche si soffre di malinconia perenne e perche ogni giorno della propria vita si fa il bilancio di quanto non ci si accetti. Capisco lo sfogo. Ribadisco la mia solidarieta ma se si vuole ,giustamente ,sensibilita,la si deve anche riservare agli altri.
EliminaGrazie per queste parole. Conosco molto bene la malinconia di cui parli, un po' per il mio carattere, un po' perchè come te, anche se molto meno di te, ho vissuto in un certo senso ciò che racconti. Mia mamma è morta di Sla pochi anni fa, dopo 5 anni in discesa verticale in cui da donna dinamica e sana è diventata una donna allettata, con deficit cognitivo e legata alle macchine. Noi abbiamo assistito a tutto lo sfacelo pian piano, curandola in casa. Eppure le abbiamo voluto molto più bene quando era in quelle condizioni, "handicappata", senza comprensione e da pulire, che quando era sana. Chi non ci passa non lo capisce, e rimane una mediocre culona. Un abbraccio forte a Luca e a te, cara.
RispondiEliminaLa tua risposta mi ha turbata, avrei potuto scrivere io quasi ogni tremenda, dolorosa parola:anche mia madre è morta di Sla, due anni fa, e io, in qualche modo, sono sparita con lei. Anche lei ha subito, come tu scrivi, una verticale discesa agli inferi. Anche lei, come tua madre, in poco più di 5 anni. Anche lei è morta a casa, dove è rimasta, accudita da noi, fino all' ultimo, quando ormai muoveva solo le palpebr. Sorrideva, anche, e con un sorriso si è congedata da me. L'ho trovata io, in poltrona, con la testa reclinata:mio padre pensava dormisse, io ho compreso subito. E sono impazzita. Per sei mesi ho pianto, e urlato, quasi senza sosta. Prima ho perso dieci kg in poche settimane, poi ne ho messi su 30. Sono tuttora disperata. E obesa. Sono figlia unica, ed eravamo in simbiosi. Era il Grande Amore della mia vita. grazie della tua testimonianza, vorrei leggerne altre, mi sentirei meno sola, nella sfortuna. E grazie a te, Marina, ho divorato il tuo libro e da tre giorni sono dipendente, in modo ossessivo, dal tuo blog.
EliminaLa tua risposta mi ha turbata, avrei potuto scrivere io quasi ogni tremenda, dolorosa parola:anche mia madre è morta di Sla, due anni fa, e io, in qualche modo, sono sparita con lei. Anche lei ha subito, come tu scrivi, una verticale discesa agli inferi. Anche lei, come tua madre, in poco più di 5 anni. Anche lei è morta a casa, dove è rimasta, accudita da noi, fino all' ultimo, quando ormai muoveva solo le palpebr. Sorrideva, anche, e con un sorriso si è congedata da me. L'ho trovata io, in poltrona, con la testa reclinata:mio padre pensava dormisse, io ho compreso subito. E sono impazzita. Per sei mesi ho pianto, e urlato, quasi senza sosta. Prima ho perso dieci kg in poche settimane, poi ne ho messi su 30. Sono tuttora disperata. E obesa. Sono figlia unica, ed eravamo in simbiosi. Era il Grande Amore della mia vita. grazie della tua testimonianza, vorrei leggerne altre, mi sentirei meno sola, nella sfortuna. E grazie a te, Marina, ho divorato il tuo libro e da tre giorni sono dipendente, in modo ossessivo, dal tuo blog.
EliminaNon ci sono parole per tutto questo... Un abbraccio grande. E un sorriso per ogni semplice giorno vissuto.
RispondiEliminaGrazie per aver condiviso questi pensieri con noi.
RispondiEliminaMi ritrovo, ahimè, molto in questa parte
"Ma il mio handicap peggiore, quello che mi blocca il più delle volte, è la mia malinconia perenne, che inzuppa la mia anima come se fosse un paio di jeans buttati in un catino. Piango per un messaggio mai arrivato, per un tono scontroso, per una giornata passata da sola. Mi commuovo sempre, anche quando vedo il saggio di bambini che non conosco. Ho spesso il cuore gonfio di tristezza. Sa che è una cosa bruttissima? Un handicap che non auguro neanche al mio peggior nemico."
Larry DIOGENE, Handiccappato DOC. Si complimenta e ritiene superfluo qualsiasi altro commento, BRAVA! GRAZIE!
RispondiEliminawww.larrypeace.it/blog
Ma io non ho capito: te ti sei incazzata cosi' perche' una ti ha fatto la gentilezza di lasciare libero un posto riservato agli handicappati? Ma a uno che ti fa un regalo cosa fai, lo mandi a quel paese? Non capisco.
RispondiEliminaNon ho visto un McDonald statunitense, ma se i posti per disabili ci sono questa signora magari voleva veramente dare ai suoi figli una lezione di civiltà mostrando che non si deve prendere un posto prioritario per qualcun altro? Rendendomi conto di avere sbagliato a sedere avrei temuto magari di trovarmi in quelle situazioni in cui il cafone di turno occupa il posto auto per disabili, oppure il posto riservato in autobus, costringendo chi ne ha diritto a reclamare. Adesso so che facendo così magari sto offendendo a morte il genitore di un disabile grave, che si sente estromesso ancora di più. Mah, è proprio vero che come fai sbagli.
RispondiEliminanon credo tu debba prendertela siamo tutti con handicap
RispondiEliminaho un cognato speciale! il tuo post mi ha aiutato a prendere consapevolezza della sua ricchezza.
RispondiEliminaGrazie
Ancora incazzata dopo diciott'anni passati ad accettare la malattia, passati ad sopportare chi non accetta ( e fra questi non per forza estranei), passati a rendere più facile un'esistenza, passati con la speranza che "domani mi sveglio e lo trovo sano"?
RispondiEliminaQuesti tuoi pensieri mi fanno tornare triste come quando ancora non accettavo la malattia, triste come il bambino mai cresciuto che dentro di me, ogni tanto, si commuove e si incazza perchè non accetta che un altro non abbia le mie stesse fortune. Per colpa di chi? e ti crollano certezze infondate da tanti anni di catechismo e pensieri pieni di bontà di chi, in fondo, vule farti accettare una cosa che , in realtà, non accetterà neanche lui.
I tuoi pensieri mi fanno ricordare che là fuori, fuori dalle nostra mura di sicurezza, ci sono delle persone che per un'unghia scheggiata vanno dal medico, che vivono di apparenza propria e di chi li circonda.
Mi consolo pensando che la malattia, con i sacrifici che comporta, mi ha reso una persona migliore. Ma è la consolazione dell'idiota perchè avrei preferito essere una persona peggiore, ma con una persona accanto con cui ridere, piangere, mandare a quel paese. E, invece, ancora mi incazzo quando vedo o leggo queste cose. Perchè l'accettazione non ci sarà mai.
un Abbraccio
Antonio
Bene. Mi sembra un atteggiamento maturo e intelligente prendere di mira qualcuno sottolineandone i problemi fisici. Sfottere una persona in quanto obesa è cool, ma sentir dare al proprio figlio dell'handicappato è terribile, vero?
RispondiEliminaDa coinvolto nel mondo dell'handicap, purtroppo leggo tra le righe del suo post una gran rabbia e una grande intolleranza.
RispondiEliminaA me sembra incazzato per avere il figlio handicappato e sente di avere una vita da handicappato pure lui rispetto a quello che è lo standard della salute fisicomentale media.
RispondiEliminaHa reso più disabile lui il figlio con questo post, che la natura del tutto.
Boh?!
Io non vorrei essere imboccato da lui.