Lettera al topo che vive in casa mia
Becket, 1 agosto 2014
Egregio signor Topo,
alle otto di questa mattina, nella tranquillità silenziosa
tipica di agosto, ho distintamente sentito dei movimenti che mi hanno
annunciato senza ombra di dubbio che anche Lei ha decisio di passare le Sue
ferie nella MIA casa di Becket.
Le scrivo per darLe le mie coordinate per l’estate e avvisarLa
che io rimarrò qui fino al 15 di agosto, e che spero Lei capisca il mio disagio
nel dover condividere con Lei il mio spazio vitale. Mi ritrovo, da questa
mattina, a scrivere in giardino e a sperare che non piova, mentre Lei se ne sta
bellamente in casa, libero scorazzare di qua o di là o di mettere le zampe sul
tavolo e sorseggiarsi una birra ghiacciata sulle note del il mio disco
preferito, quello di Miles Davis.
Anche Lei non negherà che quando si arriva al punto che Lei
sta in casa e io fuori, significa che è arrivato il momento di parlarci e
chiarire alcune cose. Vorrei ricordarLe che non l’ha invitata nessuno, signor
Topo, e non per cattiveria o egoismo, mi creda: io a Madre Natura tengo molto.
Un anno ho dato anche i soldi contro la vivisezione, e ho insegnato a tutti e
tre i miei figli a riciclare sempre e comunque. Di Terra ce n’è una sola, lo so
bene. Il fatto è che esigo, da cittadina quale sono, che si rispetti una dovuta
distanza tra me e le mille creature che la circondano. Capisco che sono tempi
duri per tutti, ma quando è troppo è troppo.
Non vorrei pensasse che io La reputi un topo pigro, ma vorrei
ricordarLe che la nostra casa di Becket è circondata da boschi, e sono certa
che con un briciolo di buona volontà Lei potrebbe trovare, come i suoi colleghi,
alloggio in qualche buco nel terreno, o su un albero, o dove piace stare a
quelli della Sua specie, senza dover sempre stare lì a nascondersi ogni volta
che sente un passo, o a doversi preoccupare delle trappole, alcune micidiali.
Sarebbe meglio anche per me, perché francamente con quella
sua coda lunga e spessa, con quella sua pelliccia grigia anche d’estate, gli
occhi piccoli e inespressivi, con quel suo modo lì di entrare da ogni piccola
fessura non mi piace per niente. Purtroppo per Lei a me non hanno neanche
convinto i topi nei mille film di Walt Disney: quando da piccola i miei
genitori mi portarono a vedere Cenerentola, io ero spudoratamente dalla parte
del gatto stronzo, che non so perché hanno chiamato Lucifero e che invece aveva
tutte le ragioni di questo mondo a farsi girare i cosiddetti per la presenza di
quell’obeso di Gas e quel pirla di Giac. E a dirla proprio tutta, non ci si
poteva aspettare molto altro da una come Cenerentola, loffia, che si fa trattar
male da tutti e che poi si sposa il principe che si vede lontano un miglio è
tutto fumo e niente arrosto.
Ma torniamo a noi. Ho scoperto nelle coperte del letto di
sopra, che ha cominciato a raccimolare alcuni semi per l’inverno. Mi congratulo
per la Sua organizzazione, per come come si porta avanti: c’è sempre da
imparare nella vita, e credo che anch’io comincerò, come Lei, a pensare
all’autunno che come ben sa da queste parti è freddo da subito. Malgrado ciò,
da uno come Lei non mi aspettavo un faux pas del genere: credeva davvero che io
non notassi i semi sulla MIA coperta? Mi mette nella difficile posizione di
doverLe chiedere di trovare un altro posto in cui mettere le Sue scorte. Già
vive a casa mia, ma cerchiamo almeno di essere ordinati. Non per far confronti,
ma io non mi permetterei mai e poi mai di venire nella sua tana, metter
disordine, cagare per terra e aspettarmi di essere la benvenuta. Già non paga
l’affitto, non fa il bucato, non fa la spesa, neanche i letti o la polvere. Ma
chi si crede di essere?
Vorrei ricordarle che questa casa non è un albergo!
Mi scuso ancora per la mia prepotenza, ma anche Lei si metta
nei miei panni: ho già tre figli disordinati, due cani sporchi, un marito che
andrebbe tutte le sere a dormire in un letto disfatto senza neanche accorgersene.
Spero che il mio tono non Le faccia dubitare la stima che
provo per Lei e tutta la Sua specie. Le prego di porgere i miei più cari auguri
alla signora, che immagino sarà presa a star dietro e ai vostri otto figli.
Con affetto,
Marina Viola
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RispondiEliminaCiao! Complimenti per il blog <3
RispondiEliminaSul mio puoi usare le frasi di fiocchifiocchi per dire alle persone quello che pensi! <3
http://www.fiocchifiocchi.com/dillo-con-un-fiocchetto/
spero farai un giro! :)
Se il topo risponde, leggerei volentieri, per il momento auguro una buona vacanza a Lei e al topo!
RispondiEliminaTiziana