Vaccinazioni e idiozie pericolose
Si parla tanto in questi giorni, sia negli Stati Uniti che
in Italia delle vaccinazioni, e di come alcuni genitori (molti, a quanto pare)
credano fermamente che facciano venire l’autismo.
Vi dico un segreto? Non è vero che la vaccinazioni provocano
autismo: vi immaginate se davvero fosse così semplice evitarlo? Se lo si
volesse evitare, dico. L’origine di questa panzana la si può trovare in
Inghilterra, quando nel 1998 Andrew Wakefiled, un dottore, anzi un ex dottore (da
allora gli venne tolta la possibilità di praticare) pubblicò su una rivista di
medicina i risultati di uno studio fatto da lui su 12 (dodici) pazienti. Non
aveva alcun dubbio: le tre vaccinazioni contro il morbillo, la parotite e la
rosolia provocano autismo. Più precisamente, a provocare la terribile disgrazia è una sostanza chiamata Thimerasol,
usata allora per conservare il vaccino e iniettata nei bambini durante la
vaccinazione.
Lo studio condotto dall’ex dottore creò panico nel mondo dei
medici e dei genitori, anche se ci volle pochissimo per screditare i risultati
fasulli. Non ci sono più dubbi nel mondo della ricerca medica
che le vaccinazioni non c’entrano nulla. Nessun medico al mondo ci crede più. E se
ci sono ancora dei medici in giro che ci credono, vi consiglio vivamente di non
andarci. L’ex dottore britannico quindi è responsabile della morte di
innumerevoli bambini non vaccinati: questo studio è considerato la beffa medica
più dannosa degli ultimi cent’anni.
Fatevi anche voi una bella ricerca su Google, e come me troverete questi numeri: dal 2007 ad adesso 6.336 morti di bambini avrebbero potuto
essere evitate se non ci fosse questo terrore dell’autismo. In Inghilterra i
casi di morbillo e parotite sono aumentati 13 volte per una e 37 volte per
l’altra malattia rispetto al 1998, perché i genitori non vogliono che i loro
figli vengano vaccinati. Infatti, nel 2008 per la prima volta in 14 anni, il
morbillo viene dichiarato endemico in Inghilterra: significa che la drammatica
diminuzione di bambini vaccinati ha reso suscettibile la popolazione. La morte,
ovviamente, sembra meno drammatica dell’autismo.
Eccolo lì il problema di fondo: nessuno vuole un figlio
autistico. Mi sento in parte responsabile di questa isteria perché dimostra che noi genitori di persone
autistiche non siamo stati in grado di chiarire un dato importante e cioé che
essere autistici non è poi così brutto: il mondo delle persone autistiche è anzi
spesso emozionante, ma anche sereno e piacevole. Cambio il verbo: potrebbe
esserlo, se invece di essere considerato un orrore fosse percepito come una
caratteristica genetica, come i capelli biondi o i piedi lunghi. Se ci fosse
spazio in questo mondo che tanto vuole essere ‘normale’ per persone ‘diverse’, allora non ci
sarebbe un’epidemia di morbillo, e ci sarebbero più bambini ai giardinetti
invece che al cimitero.
L’altro giorno ascoltavo una giovane donna autistica
raccontare la sua esperienza. Diceva che se essere ‘normale’ è così importante,
allora perché non è un complimento? Perché nessuno dice “Come sei normale!”? anzi,
esiste ed è apprezzato l’opposto, e cioé quando qualcuno dice: “Come sei
originale!”. La giovane donna, che ha il dono, non come tutti i suoi
colleghi autistici di raccontare com’è, ci conferma il fatto che
l’autismo arricchisce la vita, allarga le vedute, propone un altro
mondo, parallelo, dove la realtà è come ingrandita, piena di emozioni
fortissime. Aggiunge che lei non vorrebbe cambiare per niente al mondo. È
inorridita da questa corsa alla normalità, non solo per le persone
nella sua categoria, e ci ricorda che c’è ancora della gente in giro che vuole
‘curare’ gli omosessuali, così come vuole ‘curare’ le persone autistiche.
Ma non è solo l’autismo a far paura. Ho letto l’altro giorno
che in Danimarca c’è un obbiettivo importante: si vuole arrivare all’anno 2030 ad avere una società in cui non esiste più la sindrome di Down, ‘grazie’ ai
test gratuiti offerti alle donne incinta per vedere se il figlio che vuoi è
proprio come lo vogliono loro. Eppure non esiste informazione al mondo che
collega la sindrome di Down a crimini, a violenze, a guerre, a cose brutte. Le
persona affette da sindrome di Down possono avere una vita felice, fare l'amore, studiare, sposarsi, lavorare, viaggiare, fare le loro cose in pace. Non esiste un motivo
valido per eliminare la categoria: c’è soltanto la stessa, vecchia filosofia malata nazista che invocando la conservazione della razza ariana ha ammazzato sei milioni di ebrei.
La mia conclusione è che il mio cuore davvero sanguina e
piange di dolore, perché viviamo in un mondo veramente di merda.
(Nella foto, io e Luca, il mio fiore all'occhiello)
Che dire? Veramente grazie per questo post e un caldo abbraccio :-)
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=h_AHLDXF5aw
RispondiEliminaGrazie di aprirci gli occhi. Grazie davvero.
RispondiEliminaAnche io sono convinto che non ci sia un rapporto di Causa - Effetto fra Vaccini ed Autismo.
RispondiEliminaQuesto non significa che i vaccini siano innocui,....anzi, °(diversamente non si spiegherebbe il fatto che ogni stato è dotato di una legge che finanzia un fondo per i “danni da Vaccino”.)
Confermo che tutti gli studi effettuati (vedi linee guida) hanno escluso una relazione diretta. È vero che molti degli studi si riferiscono al vaccino MMR (trivalente) e non mi risulta esserci degli studi specifici sull’esavalente (6 vaccini in un’unica somministrazione) che è quello attualmente in uso.
Noi siamo convinti che il problema è relativo alla Quantità di vaccini somministrati all’età di 3 mesi (prima vaccinazione) con sistema immunitario ancora non formato completamente che rischia di “scombussolare” lo sviluppo del sistema nervoso, specialmente in soggetti dotati di una “predisposizione genetica”.
Parlando di “cause”, infatti, recentemente alcuni studi hanno “dimostrato” una relazione fra fattori genetici e fattori ambientali (come i vaccini ma non solo), però l’interazione, come dice Moderato è particolare, assomiglia a quello che c’è fra una bomba e una spoletta. Se c’è la bomba e non la spoletta, la bomba non esplode e viceversa. Affinché l’autismo si verifiche deve esserci sia la l’occasione che la predisposizione.
Detto questo non siamo ne a favore ne contro pregiudizialmente ai vaccini.
Noi abbiamo tre figli Marco di 13 anni, Daniele dia 11 e Sofia di 7. Daniele ha una diagnosi di Autismo con la quale convive serenamente dall'età di 2 anni e con cui noi abbiamo fatto pace da un po', quando è nata Sofia abbiamo eravamo molto preoccupati per le possibili conseguenze delle vaccinazioni e quindi nostra figlia non è stata vaccinata all’età di 3 mesi, ma abbiamo fatto solo 2 delle 4 vaccinazioni obbligatorie all’età di tre anni.
...che bello sarebbe se i genitori potessero ricevere tutto il supporto necessario ad effettuare consapevolmente e liberamente delle scelte!
Vivere in compagnia dell'autismo non è semplice ma può essere anche una esperienza ricca di belle sorprese!
Ciao
Luigi