Ciao, mamma







Questa nostra casa è in lutto. È in lutto l’aspirapolvere, che per anni ha accontentato mia mamma pulendo sul pulito. Sono in lutto i mobili, i quadri, le piante, i tappeti. È in lutto il suo spazzolino da denti, che è ancora lì dove l’aveva lasciato lei, e anche il golfino sulla poltroncina in camera sua. Mi sembra invece più tranquilla la polvere, che almeno si gode qualche giorno sulle superfici di casa, mentre, forse mi sbaglio, ma mi sembra di aver sentito singhiozzare gli stracci della polvere, bei lavati, stirati e messi in ordine. Sanno il loro destino: nessuno più li stirerà e per loro è davvero una tragedia. È in lutto l’ascensore, la lavatrice, la sua sciarpa viola, piena di buchi per le sigarette, che si metteva mentre riposava sulla sua poltrona, anch’essa disperata.


Siamo in lutto noi quattro, le sue figlie. Abbiamo perso molto più che nostra mamma. Abbiamo perso la roccia su cui la nostra famiglia è stata costruita. Abbiamo perso le sue parole di conforto, i suoi consigli, il suo sorriso, i suoi racconti delle puntate di Un Posto Al Sole, i suoi abbracci calorosi e umidi di pianto. Fortunatamente, ci sono tante cose che invece rimarranno sempre con noi. Il suo esempio di forza erculea, per esempio. Il suo prendersi sulle spalle il peso del dolore per la perdita del nostro papà per non farlo portare a noi. Ci ha insegnato l’importanza del senso di giustizia, di onestà, il senso del lavoro e il peso delle responsabilità, alcune difficili, che prima o poi arrivano nella vita di tutti. Non ho mai visto mia mamma perdersi d’animo. Quello che si deve fare si fa, e basta, senza tanto pensarci su. Mia mamma ci ha insegnato l’importanza dell’altruismo: ha sempre donato la sua spalla a tutti, a sua sorella, a sua cognata, i suoi colleghi e i suoi amici, che sono tanti. Come tutti sappiamo, quando mia mamma si metteva in testa una cosa, arrivava sempre in fondo. Magari ci metteva un po’, ma ci arrivava. Ha lavorato per mantenere noi ed è riuscita a fare una bellissima carriera; ha messo via soldi poco alla volta e ha mantenuto la sua casa, facendo lavori per tenerla sempre più bella. E anche lei si è tenuta bella, dentro e fuori leggendo tanto, andando a teatro, giocando a Machiavelli con zia Milena e facendo le sue parole crociate.


Noi tutti che l'abbiamo conosciuta e frequentata sappiamo bene il peso della perdita di mia mamma, che ha sempre pensato prima agli altri e poi a sé. Il suo volontariato all’Opera San Francesco è solo una parte del suo altruismo. Tutto il resto lo ha messo da parte per noi tutti, ogni volta che avevamo bisogno.


Ma non tutti sono in lutto, oggi. 


Non è in lutto mio papà, che sono 40 anni che sta lì a scommettere su cavalli sbagliati, a giocare a carte con gli angeli che barano sempre, perché possono vedergli le carte. L’aspetta da tanto, e adesso se la gode un po’ anche lui finalmente. Mia mamma e mio papà insieme: che bel pensiero, che gioia per tutti e due. Le non vedeva l’ora. 


Non sono in lutto i miei nonni, i suoi suoceri, tutte le persone che le hanno voluto bene.


Non è in lutto mio figlio Luca, che, da bravo autistico, ha attorno a sé un muro impenetrabile e per questo è molto difficile conquistare il suo cuore. Come uno scultore, mia madre ha a poco a poco scavato quel muro ed è entrata nel suo cuore, per sempre. La prima cosa che Luca dice alla mattina è Nonna Franca! Sweetie! E, siccome fortunatamente non capisce la morte, per lui sarà sempre viva, bella come il sole.


Ma soprattutto non è in lutto mia mamma. Mia mamma è finalmente serena e felice. Finalmente ha il tempo per pensare a sé e a quello che vuole lei. Finalmente può riabbracciare il suo Peppi, sedersi sulle sue ginocchia e farsi coccolare. Finalmente, insomma, mia mamma ha rincontrato il vero amore della sua vita. Ed è per questo, anche per questo, che oggi è un giorno per celebrare l’amore vero.


Ciao, mamma.

Commenti

  1. Parole meravigliose, come deve essere stato il suo amore.

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  2. Il legame d'amore con una madre è di una forza incommensurabile

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  3. Ma ora Luca sta capendo quello che è successo? O davvero non elaborerà mai? Le tue parole, anche nel dolore, sono un esempio di resistenza e solidità.

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  4. Ciao,Marina .Conoscevo mamma. Tutto vero come lo hai descritta. La incontravo spesso in Via Lomellina e sempre con il suo sorriso e la sua pacatezza. Ho saputo della sua mancanza da te e sono andata a salutarla in chiesa in Via Kolbe. Mancherà sicuramente a tutte le persone che hanno avuto il privilegio di conoscerla. Una grande donna. Ti abbraccio forte. Rosanna

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