Sostiene Baricco








“C’è questa cosa che non avevo mai capito nella vita e che ho scoperto molto tardi ed è che ti giochi una buona quantità delle tue possibilità di stare sul pianeta Terra con felicità sulla capacità che hai di lasciar andare le cose. Dalle più semplici: hai perso gli occhiali? Lasciali andare. Non ci vedi un cazzo? Lascia andare. Hai perso un amico? Lascialo andare. Hai vissuto un momento di felicità bellissimo con un amico? Il pensiero è sempre rivediamoci e invece, lascialo andare”.

(Alessandro Baricco)


Ieri mi sono alzata che erano le otto e un quarto. Ho fatto le coccole a uno dei miei cani, che dorme con me; mi sono stiracchiata; ho fatto mente locale e capito di essere nel mio letto (stavo sognando di essere a Milano, come sempre); ho letto tutti i messaggini mandati dalle sorelle (abbiamo sei ore di differenza, per cui mi sveglio che la loro mattinata è già bella che andata) e ho visto che avevano organizzato una riunione tra noi quattro per le otto emmezza.

Sono scesa in cucina. Era ancora buia: Dan stava correndo sul tapis roulant nel piano interrato e Emma era in camera sua a prepararsi per andare a scuola. Ho acceso la luce dell’acquario, svegliando i miei dieci pesci, che si sono subito presentati in cima per la pappa. Sembra sempre che mi ringrazino. Loro sono per me come un corso di meditazione: ogni mattina, mentre bevo il caffè da sola, li guardo nuotare nel loro grande spazio e la mia mente smette di pensare per tre, quattro minuti. Un’eternità per una come me, che di pensare ne ha da vendere. Poi ho dato la pappa ai cani e a Margot, il gatto stronzo. Mi sono fatta un caffè e mi sono collegata con le mie sorelle. 

 

Una cosa abbiamo capito, tutte e quattro: vendere una casa non è semplice. Ci sono gli altri condomini che ci mettono il becco, i notai, gli avvocati, gli acquirenti, noi quattro. Insomma, è tutto un mettersi d’accordo. Oggi abbiamo parlato dell’assemblea di condominio che si è poi svolta più tardi. Un disastro, ma transit.

 

Ho poi guardato le email: ben due case editrici hanno rifiutato il mio manoscritto. Ottimo, mi sono detta. Considerato che sono le nove e venti, questa promette di essere una giornatona. Dopo la doccia, sono uscita per una lunga passeggiata con i cani. Lunga si fa per dire, perché fuori oggi fa un freddo della madonna.

 

Su Instagram, che ho aperto mentre sorseggiavo il secondo caffè, mi è capitato di vedere un video di due minuti. Si tratta di un’intervista che Fazio ha fatto a Baricco non so se questa settimana o quella prima. Lo scrittore stava spiegando di aver scoperto, negli anni, una cosa importante per raggiungere la felicità:lasciare andare. Ha detto proprio così:: “Hai perso gli occhiali? Lasciali andare. Non ci vedi un cazzo? Lascia andare. Hai perso un amico? Lascialo andare."


Anche se noi di sinistra dovremmo non crederci (“è tutto un caso, non c’è ordine, ecc..”), a volte le coincidenze sono difficile da descrivere come “un caso”, perché arrivano proprio al momento giusto. Ero sveglia da due ore e avevo già sbattuto la testa contro il muro tre, quattro volte. Il mio cuore era già gonfio di amarezza per essere stata scartata dalle case editrici (con queste due, siamo a cinque) e triste al pensiero che la vendita di questa casa, che per noi è il guscio della nostra esistenza, sia diventata un incubo. Poi faceva freddo. Poi avevo fame, ma non volevo mangiare cagate ché poi ingrasso. Poi dovrei davvero tagliarmi i capelli ché così faccio schifo. Poi stanno rifacendo la strada fuori casa nostra e c’è sempre rumore. Poi, poi, poi… In tutto questo, mi arriva il Baricco che mi fa: “Impara a lasciar andare”. Beh, mi è sembrata la prima delle belle notizio ricevute finora. Quindi adesso, dopo la riunione di condominio, dopo aver dovuto rispondere a centomila cose, dopo essermi fumata due belle sigarette, sto lasciando andare. Lascio andare le difficoltà della vendita, le incomprensioni con i condomini, il freddo, la fame e i capelli lunghi. I lavori: per oggi hanno finito.

 

Invece ho messo su un bel minestrone e ho cominciato a scrivere, e adesso mi sembra di essere invincibile.

 

Grazie, Baricco!

 

 

Commenti

  1. Parole di una semplicità assoluta. Ma dette da lui in quel modo, hanno assunto una risonanza enorme.

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