Lo spirito del mattone




Come ogni notte, ho sognato mia madre e come ogni mattina, va a lei il primo pensiero della giornata. Sorseggiando il caffè, mi è venuta in mente la storia del mattone misterioso.

A Milano era sera ed era autunno, quindi le finestre dell’appartamento di via Sismondi sono chiuse. Mia madre sta cenando mentre guarda il tg3. Ad un certo punto, sente un tonfo; si alza e va in corridoio verso la sua camera da letto e il bagno. Vede, proprio lì per terra, mezzo mattone e si guarda attorno per capire da dove avrebbe potuto essere uscito. Abitava al quarto piano di un palazzo fatto di cemento e tra il suo e quello più vicino ci sono due cortili, per lo più la finestra era chiusa; quindi, era ovvio che non era arrivato da fuori. Ma poi si ricorda che lo stipite della porta di camera sua si è staccato dal muro e deve essere aggiustato. Pensa che sicuramente ‘sto mezzo mattone è caduto da lì. Lo raccoglie e continua a mangiare. Sicuramente poi fa la cucina in fretta per andare in sala a vedere Un Posto Al Sole. Non è per niente preoccupata, anzi, non ci pensa neanche più.

Qualche giorno dopo arriva il muratore per aggiustare lo stipite della porta, e le viene in mente di menzionare il mattone caduto. “Ma signora, in questo palazzo non esistono mattoni! Da qui certamente non è caduto. Sarà venuto da fuori”. Ma, come abbiamo già stabilito, questo non può essere. 

Faccio un passo indietro per aggiungere che mia madre, come la sua, aveva un fortissimo sesto senso. Sgamava ogni nostro segreto, non abbiamo mai capito come, ma ci azzeccava sempre. Non si è mai impressionata delle cose strane che accadevano a casa sua, neanche per la famosa storia della ribaltina. Dopo qualche mese dalla morte di mio padre, mia mamma, che aveva  scoperto che il conto in banca era in rosso e dunque era molto preoccupata, ricevette una telefonata da un’amica, la quale le spiegò di aver fatto un sogno molto vivido: papà le diceva che nella ribaltina in camera c’era un cassetto segreto dentro cui si trovavano delle monete d'oro. Quel mobile era lì da vent’anni e mia madre era sicura che si fosse trattato di un sogno e basta, ma dopo l’insistenza della sua amica, andò a vedere meglio e, sfilando uno dei cassettini dove metteva le sue collane, ne aveva trovato un altro, più piccolino mai notato prima, nel quale c’erano delle monete d’oro.  “È stato papà”, ha ripetuto da allora in poi, senza mostrare alcun dubbio.

Quando andavo a trovarla, spesso di notte sentivo dei rumori arrivare dalla cucina: sentivo aprire e chiudere il frigo, il clic di un accendino per accendere una sigaretta, l’odore del fumo, la luce della cucina accendersi e poi spegnersi con il clic dell’interruttore. Io mi cagavo addosso, e quando la mattina dopo lo raccontavo a mia madre lei rispondeva: “Ma certo! In questa casa ci sono gli spiriti! Cos’è, ti fanno paura?”. Beh, insomma… ma lei mi rassicurava che erano buoni e che ci proteggevano. Per dirvi che tipo era mia madre. Tra l’altro, per tutti gli altri aspetti della sua vita, era invece una persona che credeva poco a racconti del genere ed era invece molto pratica, la sua filosofia di vita era: prima agire, risolvere, poi non pensarci più. Questo rendeva ai miei occhi i suoi racconti di spiriti e la sua assoluta certezza della loro presenza molto più credibili. 

Il mattone, dunque. Ci siamo scervellate tutte noi per capire da dove venisse e, se era davvero stato uno degli spiriti, qual fosse il messaggio subliminale: doveva investire in mattoni? Comprare un altro appartamento? C’era qualche spirito che voleva colpirla alla testa ma ha sbagliato mira? E perché solo mezzo mattone e non n tutto intero: se vuoi fare uno scherzo del genere, almeno procurati un bel mattone nuovo, no? Era forse Rita Pavone che la invitava al famoso ballo del mattone? Insomma, tante teorie ma mai nessuna soluzione.

Stamattina, dopo averla sognata, come tutte le notti, il pensiero di fronte al primo caffè è stata la storia del mattone. Mi sono chiesta perché mi sia venuta in mente proprio questo episodio, forse per via dei bombardamenti in Iran, che hanno distrutto chissà quanti mattoni? O forse perché adesso che anche lei è diventata spirito, ha capito chi era stato e in qualche modo me lo vuole dire? Chissà. 

Certe volte, la vita, come la morte, è proprio strana. 


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