A mostrar le chiappe chiare, American Style









Premetto che io odio la spiaggia, anche a Capri, per dire, per cui ammetto che forse le considerazioni che seguono sono ulteriormente aggravate da questo fatto. Premetto anche che Baywatch non esiste e che il peso medio del tipico bagnante americano supera di gran lunga il quintale, e che in bikini non fa proprio la sua porca figura. Comunque sia: so già che durante la terza settimana di agosto, quando sarò in Florida, dove tra l'altro farà un caldo micidiale, mi gireranno le palle a livelli indescrivibili. Ho avuto proprio stanotte un incubo che ero in spiaggia con la happy family.

Prima di tutto non esiste stabilimento balneare, qui in America. Il che vuol dire che prima di andare alla spiaggia bisogna portarsi: sedie, ombrellone, cibo, bevande, e altri comfort minimi per sopravvivere ai cinquanta all’ombra. La gente si sveglia un’ora prima a preparare i panini che poi con il caldo fanno schifo, anche prima che il vento li abbia imbrattati di sabbia, e per caricare la macchina, che deve essere grande come un SUV. Già al momento di spalmare la maionese nel secondo panino, devo combattere l’istinto di stare a casa, o al limite di andare in un cinemino con aria condizionata a manetta.

Si arriva, e l’unica cosa che viene offerta al povero cristo che vuole andarci è un parcheggio enorme, a trenta dollari al giorno, con il cemento che caccia un caldo indescrivibile. Una volta parcheggiato, si deve svuotare la macchina, e essere almeno in tre adulti per portare l’occorrente per la bella gita. Si arriva finalmente in spiaggia, camminando su una sabbia bollente piena di ricci che la natura sì che è bella, passando per i cessi pubblici che anche in America puzzano di piscio già alle nove del mattino.  Si cammina su questa spiaggia sfigata per sei miglia prima di trovare il posto giusto dove campeggiare. Poi bisogna montare tutto l’ambaradan. A quel punto, anche le coppie più solide sono lì a firmare ridendo le carte per il divorzio. Da quando si è deciso di andare in spiaggia (quando mai) al momento che tutto è a posto sono passate tre ore, per cui il sole è quello delle undici. I bambini piangono, perché hanno fame, sete e sono ustionati. E gli scappa pipì, per cui devi tornare indietro.

Finalmente è tutto pronto. Uno dice: mi tuffo in mare. Eh no: per fare il bagno ci vuole la muta, perché l’oceano, oltre ad essere di un colore marroncino tipo  quello dello Stretto della Manica, è pure ghiacciato. Non si può stare in acqua per più di sette minuti senza muta, senza rischiare l’assideramento. Solo che se serve un’ambulanza, i telefonini non funzionano che non c’è campo.

Vuoi distrarti facendo altro? Ricordati però le regole.

Fumare: vietato
Usare qualsiasi gonfiablie, dai braccioli al canotto: vietato
Portare birra: vietato
Ascoltare musica: vietato
Topless: vietato
Bambine, di qualsiasi età, senza il pezzo di sopra: vietato, perché prima o poi le tette crescono
Bambini di qualsiasi età senza costume: vietato
Portare i cani: vietato
Respirare l’aria di mare, che lo iodio fa bene: limitato

Lo sai che è tutto vietato perché il bagnino è lì a rompere i maroni per ogni cosa che fai che non sia parte della lunghissima lista di regole, appesa appena fuori, dove c’è il parcheggio, che non leggi perché se ti fermi per più di trenta secondi, muori ingoiata dal cemento.

Quello che poi aggrava ulteriormente la mia situazione è che io mi scotto anche con protezione 40 a marzo. Si arriva ad un livello tale di esasperazione, che uno se ne frega se i figli si vergognano delle litigate ormai senza pudore che io e mio marito, ormai esausti da una vacanza di merda, faremo davanti a tutti, mandando a cagare anche il bagnino.

La sera, per distrarti, bevi due litri di rum, che qui con l’embargo di Cuba è da favola. Il post sbornia il giorno non aiuterà, anzi non farà che peggiorare la routine del mare.


L’anno prossimo: ai laghi.


Commenti

  1. non sapevo che le bambine erano OBBLIGATE al pezzo sopra..
    paola

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  2. come ti capisco......condivido in pieno! E immagino che in Italia sia più o meno così. Non so di preciso, perchè è anni che evito. Ciao

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  3. Ottimo racconto, fa ghignare cospicuamente...

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