Diario di bordo - fuga da Becket
Qualche tempo fa mi arriva un messaggino da Cinzia, un’amica
del mio amico Michele, che collabora anche lei per Prugna, la pagina satirica
di cui faccio parte. Mi dice che verrà a Boston alla fine di luglio e se
posso consigliarle un albergo. “Vieni da me!”, è stata la mia risposta
immediata. Noi saremmo stati tutti a Becket, comunque, e lei avrebbe diviso la
casa con Martina, la figlia di un altro Michele, anche lui amico mio. Cinzia, scopro
qualche tempo dopo, è autrice e conduttrice di Caterpillar, e prima di venire a Boston, sta per tre
settimane a Amherst, a 40 minuti da Becket, per lavorare con un’altra conduttrice di Caterpillar sua collega a un nuovo progetto. Ci siamo messe d’accordo che sarei andata a prenderla il
giorno del mio compleanno, l’avrei portata a casa nostra a Becket, dove
festeggiavo con alcuni amici di Brooklyn, e il giorno dopo lei e Dan sarebbero
andati a Cambridge.
Il programma filava bello liscio, tranne un po’ di apprensione da
parte mia dovuta al fatto che forse Cinzia non sapesse in che guaio si era messa a passare 24 ore con la mia famiglia un po’ strana. Ma ero determinata, per una volta, a fare andare tutto bene per tutti.
Sono andata a prenderla a Amherst, e lei mi è venuta incontro con un
bellissimo regalino per il mio compleanno e un bigliettino commovente. Molto
cara, una di quelle persone a cui racconti subito le cose intime, tanto sembra già
un’amica. Non sapevo come chiederle se avesse paura dei topi, e non sapevo
neanche come dirle che la sera prima, mentre ero in bagno a fare pipì, seduta
sulla tazza, avevo visto un topo che mi guardava sperando che i nostri sguardi non
si incontrassero. Invece si erano incontrati quasi subito, io ero schizzata in
piedi, pisciandomi addosso e urlando, e il topo l’aveva scampata. Le ho accennato qualcosina sui topi, ma in modo scherzoso, ma non mi sembrava allarmata. Bene.
Poi siamo usciti a festeggiare tutti insieme. L'abbiamo portata al
Dream Away Lodge, un ristorante bellissimo sulle colline dietro a Becket. La
compagnia era molto piacevole, abbiamo bevuto, mangiato, riso, chiacchierato. Sofia
è rimasta a casa con Luca e Emma. Siamo arrivati a casa verso le undici di sera, e la casa era silenziosa. Ci siamo seduti in giardino, io mi sono fumata l’ultima sigaretta, Dan si è bevuto un
bicchierino di whiskey, e Cinzia si è seduta con noi a parlare di cinema, di viaggi.
Insomma, tutto molto bene.
Sono andata a letto preoccupata per i topi e molto
preoccupata per il fatto che sarei rimasta da sola, ancora una volta, a Becket,
con Luca e questa volta anche con Emma, che già si lamentava che si sarebbe
annoiata. E con il topo guardone, cosa che mi terrorizzava. Mi sono svegliata
da un incubo alle 4 di notte. Avevo sognato che c’era un topo nel letto: ho
svegliato Dan, gli ho fatto accendere tutte le luci e di controllare. Un giorno Dan
mi lascerà, esausto, e dobbiamo tutti essere dalla sua parte, perché avrà
ragione lui. Invece ha spento la luce, mi ha abbracciata e mi ha detto di non
preoccuparmi. Secondo me si droga.
Comunque.
Ci siamo svegliati verso le dieci, e Dan è schizzato in cucina a
preparare una buona colazione: pancakes, bacon, caffè, spremuta d’arancia. Io ho apparecchiato tutto bene, contenta che Luca non fosse ancora uscito dalla sua stanza nudo
e con la sua erezione mattutina a chiederci di riaccendergli l’iPad. “Dai, che
Cinzia pensa sicuramente che siamo una bella famiglia”, penso, apparecchiando la tavola con tanto di tazzine ottocentesche e succo d’acero 100%
canadese.
Ci sediamo a tavola, tutti e sei. Sofia è finalmente più
chiacchierona, e ci racconta del suo campo estivo tutto d’arte e di cose fighe;
Emma fa le sue battute, e Luca mangia tranquillo, in mutande ma almeno vestito
al punto giusto. Va tutto liscissimo. Sento una punta di orgoglio sciogliersi
nella tazzina con lo zucchero, quando mi cade l’occhio su un topo che schizza
sotto il divano.
Faccio un urlo che neanche Tarzan, mi arrampico sulla sedia
e mi ritrovo senza neanche accorgermene fuori, in piedi sul tavolo da picnic
che abbiamo in giardino. La tazzina del caffè si rovescia, il bacon rimane lì,
freddo e triste, sul piatto unto. Mi sono giocata la Cinzia, penso mentre cerco
di respirare più piano sotto la pioggia (ah è vero: pioveva).
Intanto dentro la scena è esattamente l’opposto di quello
che speravo: Cinzia e Dan cercano disperatamente il topo, che si nasconde prima
di qua e poi di là. Emma, sulla sedia, dice a voce alta: ”Hmmm, che buono il
formaggio che abbiamo messo per terra in sala!” perché pensa così di ingannare
il topo e di farlo uscire da dietro la poltrona. Poi decide di far finta si
essere un gatto e comincia a miagolare e a fare le fusa. Ogni tanto urla: “È
lì! L’ho visto! È scappato sotto l’altra poltrona!”, e vedo Cinzia e Dan dietro
al topo, che se la ride. Poi 'sto cazzo di topo scappa in un buco, e le tattiche per farlo uscire
sono le seguenti: mettere nel buco dell’incenso (ma non funziona) e aspirare il
topo con l’aspirapolvere (non funziona). Sofia è con me sotto la pioggia in
piedi sul tavolo da picnic. Ci abbracciamo.
Luca, in camera sua, ascolta James
Taylor. È già nudo.
Insomma un disastro. Decido che anche io e i ragazzi ce ne
torniamo a Cambridge, e da lì chiamiamo una compagnia di deratizzazione
a ammazzare ogni cosa vivente in casa nostra Becket, dove ritorneremo giovedì. Cinzia insiste a fare lei i piatti, perché
mi vede scossa; io aiuto a mettere in macchina quello che ci serve, a preparare
i ragazzi e i cani.
Insomma alla fine l’autrice e conduttrice di Caterpillar a
cui dovevo mostrare la bellezza della nostra famiglia ha rincorso un topo a
casa mia e ha fatto i piatti. Non ce la farò mai a essere come tutti gli altri.
Odio le vacanze, le dico un po' umiliata in macchina. Lei sorride, ma chissà cosa pensa.
Oddio mi hai fatto morire dal ridere alla 6.30 del mattino.
RispondiEliminaComunque incredibile il filo magico dei blog: ce ne sono tantissimi eppure settimana scorsa ho letto proprio quello dell'altra conduttrice che ha ospitato ad A. la sua collega. Buone vacanze derattizzate
Oddio mi hai fatto morire dal ridere alla 6.30 del mattino.
RispondiEliminaComunque incredibile il filo magico dei blog: ce ne sono tantissimi eppure settimana scorsa ho letto proprio quello dell'altra conduttrice che ha ospitato ad A. la sua collega. Buone vacanze derattizzate
Ma come mai tutta questa paura dei topi?? Ok, la condivido.. ma abbi pazienza, anche voi li avete tentati con tutto quel cibo..
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