Sradicati






La settimana scorsa nella mia zona di Milano, sono crollati tanti alberi. Sradicati da terra come se fossero dei fili d’erba.

 

Ho visto sui giornali le immagini di viale Argonne, che mi hanno spaventato. Viale Argonne fa parte integrante del mio passato. Era la via in cui mia nonna paterna aveva avuto una tintoria, dove adesso c’è il fioraio. Era la via in cui io e mio nonno materno, nonno Franco, aspettavamo tutti i giorni la 38 per andare al Saini, dove andavo ad allenarmi per ginnastica. Era la via in cui, dall’altra parte, aspettavo la 54, che mi portava in centro a spendere le mie paghette. La attraversavo tutte le mattine per andare in via Beato Angelico, ad aspettare il 5 che mi portava a scuola. La fine di viale Argonne è dove c’è la Chiesa Rossa, come la si chiama in zona (in realtà si chiama Nereo e Achilleo), la chiesa dove si sono sposati i miei genitori.

 

Adesso è tutto sradicato. Sembra che ci sia passata un’enorme falce arrabbiata. Così come sono sradicati gli alberi al Giardino Beppe Viola, dietro casa nostra. Il Giardino fu inaugurato qualche anno fa. Mia mamma era felice ed emozionata. Non dimenticherò mai quel giorno, che fu pieno di affetto per noi e per nostro padre. Da allora, quel luogo ce lo sentiamo un po’ nostro, anche se è del Comune di Milano. La mamma era sempre contenta sentire i bambini giocare ai giardinetti, lo diceva sempre. Sradicato tutto anche lì. 

 

Un po’ quello che sta succedendo a noi quattro. Tra qualche mese non faremo più parte di quella zona, ce ne andremo, proprio come gli alberi di viale Argonne. Proprio come gli alberi del Giardino Beppe Viola. Insisto a dire di non crederci, ma in realtà mi è sembrato come un segno da chissà dove, questa cosa dello sradicamento degli alberi che hanno fatto parte della mia vita e di quella della mia famiglia. Come a dire, se ve ne andate voi, allora anche noi non vogliamo più stare qui. Anche noi, come il vostro appartamento, ci trasformeremo in ricordi d’infanzia, diventeremo parte di una fotografia che rimarrà nella vostra vita per sempre. Chissà.

 

Dopo di ché, se davvero fosse stato un segno, chiedo gentilmente a chi lo ha lanciato, di essere un po’ meno violento la prossima volta. Magari facciamo che cambi qualcosa d’altro, in zona? Un negozio, una luminaria? Che ne dite di aprire un negozio di ferramenta? Quello che c’era prima ha chiuso, con grande dispiacere di tutti noi di via Sismondi/via Lomella. No! Non mi sto lamentando…No, non è vero che non mi va mai bene niente… Ma insomma, anche gli alberi hanno una loro dignità. E comunque, era solo un suggerimento. 

 

Grazie.


(nella foto, il Giardino Beppe Viola)

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