"Sti poveri di merda: come avrebbero reagito gli americani ricchi al ministro Lollobrigida






Anche se non c’entriamo niente con l’Italia,  noi benestanti abbiamo seguito il suggerimento del ministro Lollobrigida e ieri ci siamo ritrovati tutti in fila davanti a una mensa dei poveri di Manhattan. 

Una puzza!  Dopo aver assaggiato la pasta scotta e in bianco (senza burro e neanche una spruzzata di Parmigiano DOC), abbiamo tutti stabilito che si mangia di merda. Tra l’altro, abbiamo fatto anche la figura degli scrocconi di fronte agli homeless per via delle solite due gocce di Chanel di Jennifer, che ostina a spruzzarsi dopo aver fatto una bella doccia calda, con tanto di sapone da trenta due dollari, scontato e dopo avere indossato la camicetta di lino inamidata. Ci guardavano come a dire: “Guardate che avete sbagliato fila… quella dei ricchi che vogliono fingere di essere poveri è da Eataly…”. Non hanno neanche capito che ci stavamo tutti sacrificando per loro!

 

Questa esperienza di vita, che speriamo di non dovere mai più ripetere, ci ha fatto notare due cose in particolare: ma quanto ci vuole a fare un bel sugo alla Norma, come giustamente dice il vostro caro Presidente del Senato? Tra l’altro, di questa stagione le melanzane te le buttano dietro! Poi, John e Steven sono rimasti impressionati dalla quantità di senzatetto a Manhattan! Li vediamo tutti, certo, ma non avevamo capito che anche loro volessero mangiare! E pure bene! Il mondo sta davvero andando a rotoli, ragazzi! Aveva ragione quella regina francese che diceva che se non hanno il pane, dovremmo lanciare dalla finestra dei cornetti, che tra l’altro a Manhattan costano come un mese di affitto del garage dove parcheggiamo le nostre Bentley. 

 

Ecco una realtà americana che Tripadvisor non vi vuole far sapere: i poveri qui sono viziati e si lamentano di tutto. Pensate che hanno pure corrotto tutti quei comunisti di sociologi che pur di farci passare per degli stronzi si sono inventati la teoria del food desert. Desert, non dessert, che a noi piace così tanto. No, desert nel senso che in alcuni posti lontano dalle città, quegli sfigati di poveri non hanno la possibilità di acquistare cibo sano perché mancano supermercati, mercati e altro. Il deserto del cibo sano, in poche parole. Pare infatti che quaranta milioni di persone vivano in zone in cui non esiste accesso a cibo fresco, sano, o a un supermercato. E, tanto per cambiare, questa situazione di “disagio” è soprattutto una realtà per le persone povere, che non hanno possibilità finanziare di vivere in luoghi più centrali o vicino alle città. Non solo: pare che un’alimentazione priva di cibo sano sia anche responsabile per molte malattie prevenibili, quali diabete, obesità, ipertensione e altre malattie da poveri.  

 

Questi sociologhi non demordono: hanno tappezzato Google con mille cartine che mostrano enormi zone dell’America - la nazione più bella del mondo, soprattutto dopo la presidenza di Donald – servite solo fast food, dove gli “abitanti” mangiano male a poco prezzo. Questi antipaticissimo food desert si formano qua e là in tutta la Nazione per diversi motivi: carenza di reti di trasporto dalla campagna alla città, presenza ingombrante di negozietti che offrono soltanto cibo poco sano (patatine, hot dog, cibo in scatola, che tra l’altro con un buon soffritto può diventare gourmet, come giustamente dice il signor Lollobrigida), e, tanto per cambiare, il reddito e istruzione bassi degli abitanti. 

 

Io, che grazie a mio padre che ha corrotto i docenti mi sono laureata a Harvard, ho trovato una soluzione per ‘sti poveri ignoranti: con tutti quei campi, non possono farsi il loro orticello e smetterla di frignare così tanto da non apprezzare la loro fortuna di avere bevande colorate a gogò? Se solo sentissero le nostre babysitter raccontare delle scene isteriche che fanno i nostri figli quando escono dalle loro scuole private da centomila dollari a semestre perché vogliono le patatine di McDonalds! 

 

Invece di fare le vittime, che venissero a Manhattan, no? Chi gli gliel’ha fatto fare di andare a vivere così lontano? Forse il tenore di vita? O gli affitti da quattromila dollari al mese spese escluse? Si credono così importanti da non voler neanche far parte della comunità di homeless? Non vogliono sentir ragione, ma si troverebbero anche già una fetta di “popolazione” abbastanza coesa che potrebbe spiegar loro quale ponte o quale mensa frequentare.

 

Insomma, caro Ministro, noi ricchi abbiamo pure provato ad abbassarci al loro livello. Tra l’altro siamo sempre noi a sacrificarci: loro, i poveri, non muovono neanche un dito per provare a vivere le nostre di vite complicate: ogni volta che andiamo a fare le vacanze all’estero ci tocca pure pagare il biglietto e l’albergo a quelle straccione di baby sitter; guai a dimenticarci di comprare il regalino al portinaio, alle persone che ci puliscono casa e quelle che stirano, che tra l’altro non arrivano mai con un sorriso, sono sempre di cattivo umore e disturbano la joie de vivre dei nostri poveri figli, costretti a sorbirsi quei musi lunghi. Quante volte abbiamo sognato di essere poveri, per non avere tutte queste preoccupazioni! Comunque, come sempre ci siamo ridotti a provare quello schifo di cibo, ma all’unanimità preferiamo un menù più completo e del buon vino che ci aiuta a rimanere felici e dimenticare quella massa di rompicoglioni di poveri. Non è mica colpa nostra se loro non hanno voglia di far niente. 

 

O sbaglio?



(nella foto, la fila alla mensa dell'Opera San Francesco a Milano. Lo so, cosa c'entra con Manhattan? Niente, e allora?)

 

Commenti

  1. Cara Marina, sembra impossibile ma il ministro lo ha detto veramente,,,poi avrà specificato come tutti quando sparano min***ate:mi hanno frainteso ,bisogna guardare il contesto ecc ecc.Ultimamente succede spesso anche in altri ambiti. Sia da parte di politici sia da giornalisti (non dimentichiamo mai l’assimilazione dei disabili gravi ai ragazzi tedeschi vandali ).
    O la faccenda delle ragazze e dei lupi…
    Stiamo tornando indietro qui dai noi.Mi pare anche negli USA comunque,
    Good luck !

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