Sul tapis roulant. Prima puntata.



La fregatura è stata comprarlo. Il tapis roulant, dico. Perché per non andare in palestra si possono trovare mille scuse, 
che al momento sembrano più che ragionevoli: fa freddo, fa caldo, non si trova parcheggio, ho troppo da lavorare, mi devo depilare, ho un foruncolo, devo chiamare mia zia. Un altro paio di maniche è provare ad usare tutte le scuse possibili e immaginabili quando l’unico ostacolo fra te e il pulsante START dell’aggeggio è quello di dover cambiare stanza. Per cui, ogni mattina, dopo il caffè, dopo aver portato Emma a scuola, dopo aver letto il giornale e aver fumato la sigaretta, vado a usare ‘sto cazzo di tapis roulant. 

 

Trovo assolutamente impossibile andarci senza musica. Qualche tempo fa mi sono anche comprata un paio di auricolari Beat Studio rossi, anche per non dovermi concentrare sul fatto che comunque, corsetta giornaliera o no, dimagrirò sì o no di quattro etti massimo.

 

Per un po’ di giorni ho ascoltato il Mondo, il podcast dell’Internazionale, per capirci di più sul terribile conflitto Palestina-Israele, perché mi sembra troppo semplicistico dire che gli israeliani sono i cattivi e i palestinesi i buoni, ma anche perché dura esattamente mezz’ora, tempo che dedico all’esercizio fisico. Stamattina, invece, ho cambiato idea.

 

Mi sono scaricata l’ultimo album di Wilco, che è una delle mie band preferite. Bello, ma alla seconda canzone mi sono un po’ rotta. Ero ancora nella fase riscaldamento, quindi camminavo a 2.5 miglia all’ora (praticamente lentissima). Di solito, dopo cinque minuti vado a 3 e poi a 3.5 fino a raggiungere tipo 1 miglio e 8, quando finalmente inizia l’ultima fase: a 2.5 per una decina di minuti. L’obiettivo è di fare due miglia. Insomma, ero ancora alle 2.5  e mi ero già rotta la palle di ascoltare il nuovo album di Wilco, e decido di cambiare.

 

Perché non ascoltare The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd, mi dico senza pensare al fatto che il loro nichilismo senza dubbio nega anche l’esercizio fisico: cosa serve essere in forma se comunque moriremo tutti malissimo e i vermi ci mangeranno ridendo? E comunque, loro invece del tapis roulant, dimagrivano con l'LSD. A proposito, penso, speriamo che non rompano ancora i maroni con ‘sta storia di Syd Barrett! Era un drogato, come voi, e allora?  “Non dire scemenze”, mi sono detta. Parte l’album. 

 

La prima canzone, Speak To Me, non è una canzone, tanto che alzo il volume al massimo pensando: io non sento niente! Si sentono delle persone parlare a distanza. Poi parte la seconda, e siccome mi ero dimenticata del volume al massimo, quando inizia, quasi cado dal tapis roulant. Schiaccio intanto il pulsante 3.5 e vado un po’ più in fretta. Quando parte  On The Run, scopro una cosa pazzesca. Quando ero piccola, rubavo le cuffiette Sony a mio padre e ascoltavo la cassetta di Dalla. Nella canzone Notte, ad un certo punto, si sente il suono andare da destra a sinistra e poi da sinistra a destra. Ho sempre pensato che nella fascia di metallo che unisce i due auricolari ci fosse qualcosa di elettronico che permettesse alla musica di fare avanti indietro da orecchia a orecchia. L’ho creduto fino a stamattina, quando con i miei Beat Studio rossi ascoltavo On The Run, che proprio come Notte, ha lo stesso effetto destra-sinistra-destra-sinistra. “Ma dai!”, mi sono detta. Certo che non si finisce mai di imparare. 

 

La canzone diventa Time, dove ti spiegano che chissà dove sono andati a finire i dieci anni che hai passato facendo cazzate, come a dire: e sei ancora qui sul tapis roulant a sprecare tempo prezioso per sperare di diventare come Naomi Campbell, e cioè missione impossibile? Loser! Ma finalmente finisce anche questa canzone e inizia la più bella: The Great Gig in the Sky. Faccio fatica ad accogliere la bellezza della voce di Clare Torry, che era una che passava di là e aveva una voce della madonna. Beh questi finti comunisti dei Pink Floyd le dicono: “Dai, provino: canta questa”, e lei fa scintille, fa un miracolo che ancora adesso non si spiega. la pagarono tipo centomila lire (di allora). Certo che non si salva nessuno! In poche parole, hanno sfruttato una minoranza (donna), e se lo hanno fatto loro vuol dire che noi esseri umani siamo proprio degli stronzi. Tra l’altro, l'album continua con la prossima, Money. “Ecco, appunto. Con tutti i soldi che vi siete fatti… per fortuna la signorina Torry vi ha fatto causa… vergognatevi!”.

 

Mentre ascolto, mi cade l’occhio sul monitor del tapis roulant. No, non è vero che mi cade l’occhio: la verità è che lo fisso sempre, assiduamente, aspettando di arrivare a un miglio e 8 e camminare più lentamente. Insomma, ero a 1.7, sudata come se avessi corso decine di chilometri.


“Per oggi va bene così”, mi dico. Vai di 2.5 per una decina di minuti, non di più. Schiaccio STOP a 1.9 miglia, 30 minuti, 2.5 all’ora.

 

Tutta colpa di ‘sti stracciapalle dei Pink Floyd. 


Domani mi ascolto Vasco e basta.



 

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