Se anche stasera dovesse vincere Trump










Stasera si avrà un’idea più precisa di chi deciderà la sorte della vita degli americani e della labile situazione mondiale. L’ansia nell’aria e nel petto di trecento quarantacinque milioni di statunitensi si taglia come un salamino di quelli molli. Il giornale che leggo quotidianamente, il Washington Post di oggi offre consigli su come allentare il senso di ansia e di panico. Dicono che appoggiare un sacchetto di ghiaccio sul viso aiuta. Aiuta anche a non vedere cosa proporranno gli schermi televisivi, che per me è la cosa più importante in questo esatto istante. Stamattina, facendo la doccia, ho deciso: se vince Trump mi faccio ospitare nei centri d’accoglienza albanesi. Forse è meglio che vivere in un paese governato da un pazzo violento e fascista. Ho sempre passato la sera degli spogli elettorali americani con Dan e, fino a otto anni fa, con mia madre che veniva a trovarci in questo periodo per festeggiare il compleanno di Luca.

 

Ricordo quando vinse Trump. Io, Dan e il resto degli americani eravamo assolutamente convinti che avrebbe vinto la Clinton. Avevamo appoggiato il computer al centro della tavola apparecchiata dove stavamo cenando. Quando a poco a poco arrivavano i risultati, la cartina degli Stati Uniti si riempiva di rosso. Mia madre, ricordo, disse: “Ma sta vincendo Trump?” e noi a dire ma no, sono piccoli stati con pochi abitanti che storicamente hanno sempre votato repubblicano. Trump non vince, sicuro come l’oro. Le ragazze, Sofia e Emma, stavano già assaporando un’America femminile, che in qualche modo le avrebbe rappresentate veramente (allora, Sofia non aveva ancora fatto il coming out). Avevo promesso loro che le avrei svegliare durante la notte per festeggiare insieme, quando avremo saputo i risultati.

 

La sera divenne sera tardi, la cartina divenne sempre più rossa. La bottiglia di whiskey si svuotava velocemente. Mia madre andò a letto e io e Dan rimarremmo allibiti, in silenzio davanti al televisore. La sera tardi divenne notte e, arrivati alla certezza che avrebbe vinto Trump, andammo a casa dei vicini per condividere il nostro orrore. La città era silenziosa, e lo sarebbe rimasta per qualche giorno dopo.

 

Il giorno dopo, mia madre si svegliò e disse: “Sono talmente sbalordita che mi sembra che sia iniziata la terza guerra mondiale”. Stropicciandosi gli occhi, Sofia e Emma arrivarono in cucina per dire: “Perché non ci hai svegliate?”. Appena saputa la notizia, Emma scoppiò a piangere un pianto disperato, Sofia rimase come paralizzata. Andò a scuola e ci raccontò più tardi che studenti, insegnanti, amministratori, bidelli e guidatori di pulmini avevano passato la mattina a piangere nei corridoi. Fu come se l’America avesse ricevuto una diagnosi terrificante, un cancro incurabile, silenzioso e mortale.

 

Seguirono quattro anni di disastri americani e mondiali: il movimento Me Too, il Covid, l’America gestita male da incapaci, ignoranti, violenti, immorali e corrotti. Un incubo diventato realtà.

 

C’è il 50% delle probabilità che tra qualche ora questa sera, quella notte si ripeta, ma in maniera ancora più drammatica: adesso sappiamo davvero che tipo è Trump, il quale ha anche annunciato che metterà in carcere tutti quelli che hanno osato contraddirlo in questi ultimi mesi, che applicherà metodi pesantissimi contro gli immigrati, che lui chiama gli invasori che violentano le nostre donne, ammazzano tutti e distruggono l’America. Farà l’occhiolino a Putin, lo aiuterà a terminare la guerra obbligando l'Ucraina ad accettare l’invasione, appoggerà Netanyahu perpetuando il genocidio, rifiutandosi di aiutare i palestinesi. Distruggerà la classe media, favorendo i suoi amici ricchi. Dimezzerà i fondi per l’ambiente, per i servizi sociali. Provocherà disastri dappertutto. E lo farà insultando, minacciando, toccando culi e tette, fregandosene completamente di tutto quello che intralcia la sua visione oligarchica e così lontana dalla democrazia. Sarà davvero un disastro a livello mondiale.

 

Stasera vado da mia sorella e insieme aspetteremo il verdetto. Ho già detto che io porto ghiaccio, sacchetti, ansiolitici e molte bevande alcoliche. E che dio e la madonna ce la mandino buona.


(Nella foto, Trump che guarda l'eclissi solare senza occhialini, ma con la sua faccia da pirla)

 

 

Commenti

  1. Purtroppo è andata così...Il Bologna in Champion ha perso e Trump ha vinto...io devo aver sognato che perdeva e stamattina ho avuto un colpo al cuore...ti sono vicina, ti seguo sempre e aspettavo il tuo pensiero e le tue parole con ansia, sapendo come ti sentirai. Concetta da Bologna...sigh!!

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  2. Buonasera, mi sono permessa di citare il suo post nel mio blog, non solo citare, ho fatto addirittura un copia incolla per facilitare la lettura, ovviamente citando la fonte di questo bellissimo post.
    È molto triste la piega che sta prendendo il mondo.
    Saluti belli dall’Italia, da Codogno.
    sinforosa

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